Reggio Emilia, segregata in casa da una banda di spacciatori per indurla a nozze di comodo: 8 indagati

Venerdì 18 Febbraio 2022
Reggio Emilia, segregata in casa da una banda di spacciatori per indurla a nozze di comodo: 8 indagati
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È stata segregata per giorni in casa, allo scopo di indurla a un matrimonio con un 31enne nordafricano che voleva ottenere la cittadinanza italiana. A scoprirlo sono stati i carabinieri di Reggio Emilia che dalle indagini partite da una frode informatica sono risaliti alla vicenda che ha come vittima una 27enne residente nel Modenese, ma anche a un giro di droga.

Per questo 8 persone - tutte straniere, tra i 23 e i 43 anni, residenti tra le province di Reggio Emilia, Torino e Verona - sono indagati a piede libero. Sono accusati in concorso di sequestro di persona, spaccio di stupefacenti, frode informatica ed induzione al matrimonio mediante inganno.

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Tutto ha inizio nel novembre del 2020 quando una giovane decide di sposare uno straniero per fargli avere la cittadinanza ma finisce segregata in casa, senza telefono o documenti, per settimane. Poi riesce a fuggire ma è indecisa se denunciare o meno l’accaduto per via della promessa delle finte nozze. E’ accaduto a una 27enne modenese e tutta la storia è stata ricostruita dai carabinieri di Reggio Emilia indagando su una banda di spacciatori e truffatori che usando i dati del cellulare di una, ignara, 29enne reggiana avevano convinto la giovane donna a convolare a nozze con un 31enne nordafricano in cambio di 10mila euro. Ma la 29enne, riconfigurando lo smartphone, si era trovata sulla mail conversazioni a lei sconosciute, con nomi stranieri mai sentiti prima, quindi si è presentata in caserma a Gattatico. E da qui è iniziata l’indagine.

I militari hanno così scoperto che la modenese era stata sequestrata dal 31enne, rinchiusa in un appartamento nel reggiano, dove vivevano compici albanesi dell’uomo, poi spostata nel veronese, dove vive il 31enne. Entrambi i luoghi di “prigionia”, stando a quanto sarebbe emerso nel corso delle indagini dei carabinieri, costituivano anche due basi di spaccio di stupefacenti che vedevano coinvolto sia il 31enne che altri stranieri. I militari hanno denunciato per sequestro di persona, spaccio di stupefacenti, frode informatica ed induzione al matrimonio mediate inganno complessivamente otto persone, tutte straniere, tra i 23 e i 43 anni, residenti tra le province di Reggio Emilia e Verona e Torino. Le indagini sono ancora in corso.

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Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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