Nessuna misura cautelare per il 35enne marocchino che i carabinieri di Milano avevano rintracciato come uno tra i presenti con Sara El Jaafari e Hanan Nekhla, le due ragazze trovate morte sabato sera nel campo di mais a San Giuliano Milanese. L'interrogatorio in procura a Lodi nella notte è durato poco meno di due ore.
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Ragazze morte nel campo di mais, cosa è successo
Stando alle prime ricostruzioni, le due donne sarebbero state sorprese e travolte venerdì mattina da un Grim, un mezzo agricolo che sparge medicinali sulle coltivazioni, mentre dormivano dopo una notte di alcol e droga, probabilmente in compagnia di due uomini. Secondo le prime risultanze delle autopsie eseguite all'Istituto di Medicina legale di Pavia, il cadavere di Sara riporta segni evidentissimi di lesioni compatibili con lo schiacciamento da mezzo pesante e risulta che sia morta quasi sul colpo. Hanan, invece, che lanciò l'sos al 112, ha avuto le gambe schiacciate fino al bacino e sarebbe, quindi, morta dopo ore dissanguata. A detta del medico legale, le lesioni a gambe e bacino erano tali che difficilmente sarebbe stata salvata dai soccorsi.
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Le indagini
Due ragazzi marocchini di 35 e 21 anni sono stati fermati ieri. Sono loro che si trovavano insieme a Sara El Jaafarii e Hanan Nekhla, le due ragazze ritrovate morte sabato scorso in un campo di mais a San Giuliano Milanese. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano li hanno identificati, uno è stato rintracciato e portato in Procura a Lodi, dove stato interrogato nella notte.