Ponza, il giallo del pugile precipitato nel vuoto: qualcuno lo ha spinto? Per il pm è omicidio

Domenica 29 Novembre 2020 di Rita Cammarone
Ponza, il giallo del pugile precipitato nel vuoto: qualcuno lo ha spinto? Per il pm è omicidio

Da cosa scappava Gianmarco, qualcuno lo rincorreva, qualcuno lo ha spinto? Il suo corpo senza vita è stato trovato la mattina del 9 agosto scorso in un'intercapedine larga appena 80 centimetri a Ponza. La Procura di Cassino indaga per omicidio, nonostante la causa del decesso di Gianmarco Pozzi, 28 anni, campione di kickboxing di Roma, sia stata ritenuta compatibile con una caduta da un'altezza di due metri e settanta centimetri.
Un tonfo in uno spazio angusto, tra la parete perimetrale di un'abitazione e il muro di contenimento di una vigna a terrazza sull'isola pontina, nella zona di Santa Maria.

E' qui che è stato trovato, domenica 9 agosto 2020, il corpo senza vita del giovane, arrivato a Ponza nei giorni precedenti per un posto da buttafuori nella discoteca Blue Moon. La famiglia di Gianmarco, più noto come Gimmy, non ha mai creduto all'ipotesi di un evento accidentale che sembra aver guidato le indagini nelle prime ore dall'accaduto, tanto da non ritenere necessario né il sequestro del luogo del rinvenimento del corpo statuario, cento chili e un metro e 87 centimetri di altezza, trovato con l'osso del collo rotto e una vistosa ferita alla testa, accartocciato su se stesso, né il sequestro dell'alloggio che il giovane condivideva con altri tre ragazzi. Secondo le prime testimonianze, Gimmy al termine di una lunga notte tra il lavoro in discoteca e l'alba con gli amici si sarebbe barricato in casa in preda agli effetti della cocaina, per poi uscire da una finestra retrostante questa un'ipotesi investigativa - incamminandosi a piedi scalzi e a torso nudo lungo la stradina che porta alla vigna, per poi attraversare un campo pieno di rovi fino a raggiungere il muro maledetto dal quale sarebbe precipitato. Ma le cose potrebbero non essere andate così. Dove stava andando Gimmy? Da chi fuggiva? Questi gli interrogativi dei suoi familiari.

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FASCICOLO CONTRO IGNOTI
«Il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio nella convinzione che le ferite riscontrate sui piedi del ragazzo non fossero compatibili con l'ipotesi di un incidente - spiega l'avvocato Fabrizio Gallo, legale della famiglia Pozzi - Purtroppo però sul corpo del giovane non è stata effettuata l'autopsia né è possibile riesumare la salma in quanto cremata. Il sostituto aveva incaricato il medico legale, la dottoressa Daniela Lucidi, per l'esame esterno ed eventualmente l'autopsia. Ha eseguito solo la prima ispezione effettuando anche un prelievo per l'esame tossicologico, ma la relazione non è stata ancora depositata nonostante sia trascorsi ormai quattro mesi. Perché? Il sostituto procuratore Siravo dopo aver visto il corpo, presso l'obitorio di Cassino, ha dato un'altra direzione alle indagini. Ci auguriamo che siano prese in considerazioni testimonianze che noi riteniamo utili e che vadano avanti gli accertamenti telefonici per verificare eventuali presenze nel luogo della tragedia, nella fascia oraria interessata». Ma anche l'orario del decesso di Gianmarco Pozzi, per l'avvocato Gallo, resta un'incognita che avrebbe potuto risolversi con l'autopsia. Chi ha allertato i soccorsi e a che ora? Tante le versioni differenti e ormai non combacianti, che si muovono dalle 9 alle 11.30 del mattino. «Giovedì scorso conclude l'avvocato ha fatto richiesta all'Ares 118 della registrazione della chiamata e del verbale del personale medico intervenuto, constatando il decesso».
Della tragica scomparsa di Gimmy si è occupata anche la trasmissione Quarto Grado nella puntata di venerdì scorso con interviste sull'isola e ai familiari del 28enne. Contrariamente ad alcune testimonianze raccolte nell'immediatezza della tragedia, il titolare della discoteca Vincenzo Pesce, ha negato che il ragazzo quella notte potesse essere fuori di sé per uso di sostanze stupefacenti. La sorella di Gianmarco ha invece denunciato la mancata restituzione di alcuni capi di abbigliamento da parte di un coinquilino che si è premurato di raccogliere il tutto all'interno di una borsa a lei stessa consegnata.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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