Paolo Corelli ucciso ad Acilia, arrestato il killer: è un suo amico d’infanzia

`Per l’uccisione del 48enne di San Giorgio ad Acilia, i carabinieri hanno arrestato Angelo Sabatucci residente nello stesso condominio

Giovedì 16 Marzo 2023 di Camilla Mozzetti
Paolo Corelli ucciso ad Acilia, arrestato il presunto killer: è un ragazzo di 27 anni

Un anno e un mese: questo è stato il tempo necessario per chiudere il cerchio e per dare un volto e un nome all'uomo accusato dell'omicidio di Paolo Corelli, il 48enne freddato nel giorno di San Valentino 2022 ad Acilia, quartiere San Giorgio, mentre all'alba usciva di casa per andare a lavorare. Il presunto killer è un italiano, classe 1995: si chiama Angelo Sabatucci ed è stato arrestato dai carabinieri sabato scorso all'aeroporto di Fiumicino.

Con la vittima ci era cresciuto poiché abitava proprio nell'appartamento sopra a quello di Corelli, ma dal 14 febbraio dello scorso anno si era reso irreperibile. Aiutato dal fratellastro più grande, Gianluca Losappio - arrestato anche lui con l'accusa di favoreggiamento - dopo la sparatoria scomparve quasi nel nulla. Ma le indagini che in questi mesi non si sono mai fermate hanno portato a maturare un quadro indiziario solido, così sabato i militari dell'Arma erano già pronti ad "attenderlo". Da quanto ricostruito Corelli, che pure aveva un fratello ai domiciliari per droga, non aveva conti in sospeso con la mala. Separato e padre di una bimba di neanche dieci anni, quella mattina era uscito intorno alle sei per recarsi a lavoro.

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LA DINAMICA

Da tempo era impiegato in un supermercato di Fiumicino e ad aspettarlo in macchina, quella mattina, c'era la sua ex moglie che sentì solo gli spari non avendo poi il tempo di vedere in faccia chi aveva esploso i colpi. Il killer scappò a bordo di uno scooter, la donna disse solo che era vestito di nero e aveva il capo coperto, forse da un cappuccio o forse da un cappello. Si ipotizzò - per come fu eseguito il delitto, due proiettili sparati da un revolver quasi a bruciapelo - che si trattasse di un regolamento di conti per questioni di droga in quel di San Giorgio, dove i residenti non smettono di denunciare degrado e spaccio di stupefacenti. Ma la droga stavolta non c'entrava. Dalle indagini è emerso infatti, che la vittima il giorno prima del delitto aveva avuto una discussione con Sabatucci. Quest'ultimo aveva mostrato un atteggiamento da bullo, spavaldo, forse era partita qualche offesa, una parola di troppo e Corelli gli aveva dato uno schiaffo. Futili motivi, in sostanza, che hanno portato il 27enne a recuperare prima un'arma decidendo poi di usarla - secondo l'accusa - contro quell'uomo di vent'anni più grande con cui da bambino giocava a pallone nei cortili dei lotti popolari.

 

UN'ESECUZIONE

Corelli il 14 febbraio di un anno fa non fece in tempo neanche ad alzare una mano quando se lo trovò di fronte con l'arma puntata. Fu colpito al torace e poi ad una spalla. Si accasciò a terra, morendo molto prima dell'arrivo dei soccorsi. La madre Erminia che viveva nello stesso palazzo fu svegliata dagli spari. Il figlio che aveva visto solo la sera prima se lo era ritrovato sull'asfalto in una pozza di sangue. Pare che a permettere ai militari di chiudere il cerchio sul 27enne arrestato, siano state non solo le testimonianze acquisite quasi nell'immediatezza del delitto ma anche una serie di attività svolte nei mesi. Il problema però è che Sabatucci era partito, rifugiandosi all'estero con la complicità del fratellastro maggiore dalla fedina penale tutt'altro che immacolata. Lui sabato non era all'aeroporto, si trovava a casa con l'anziana madre. Né lui né Sabatucci, però, alla vista dei carabinieri hanno opposto resistenza, né proferito una parola. A casa di Losappio i militari hanno sequestrato anche alcuni cellulari e degli altri dispositivi.

Ultimo aggiornamento: 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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