Viola aveva 15 anni e stava trascorrendo il pomeriggio con la famiglia, in un piccolo paese della provincia di Brescia, San Felice del Benaco.
Padre uccide figlia di 15 anni con colpo di fucile: la dinamica
Tutto succede in un residence di San Felice del Benaco, 3.500 abitanti, siamo a ridosso dal Lago di Garda, a quaranta minuti di macchina da Brescia. Roberto Balzaretti, in passato assessore ai Servizi sociali nel piccolo comune, sta trascorrendo il pomeriggio con la famiglia. L’uomo, oltre a Viola, ha un altro figlio, più piccolo. A un certo punto decide di mostrare il fucile ai parenti ma parte, accidentalmente, un colpo. La sfortuna vuole che sulla traiettoria del proiettile ci sia Viola, che cade a terra. Le sue condizioni appaiono subito molto gravi, a nulla servono i tentativi della famiglia di rianimarla, mentre subito parte la telefonata al 112 perché mandi il più presto possibile l’ambulanza. Ma non c’era più nulla da fare, i soccorritori quando sono arrivati hanno solo potuto constatare il decesso. L’uomo, considerata la professione, aveva probabilmente già capito che le condizioni della figlia erano disperate.
Le indagini
Cosa è successo? Come è possibile che avvenga un incidente di questo tipo all’interno dell’abitazione? Sulla dinamica della tragedia dovrà fare luce l’inchiesta della procura della Repubblica di Brescia, che ha raccolto le prime testimonianze tra chi era presente. Prima di tutto, andrà capito come sia stato possibile che l’arma, all’interno dell’abitazione, fosse carica. Era stata inserita la sicura? Il colpo è partito accidentalmente perché il fucile è caduto? Nella ricostruzione degli eventi andrà anche capito se effettivamente - come è stato raccontato - l’uomo aveva il fucile o se, nel mostrarlo o semplicemente per altre regioni, era tenuto da un’altra persona presente nell’abitazione. Dalle prime dichiarazioni di ieri, gli inquirenti hanno pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un incidente.