Pazienti morti al San Giovanni: l'ipotesi del maxi-contagio

Sabato 7 Dicembre 2013 di Michela Allegri
Pazienti morti al San Giovanni: l'ipotesi del maxi-contagio
ROMA - Una super consulenza, per stabilire con esattezza quale sia stata la causa delle otto morti sospette, avvenute negli ultimi mesi tra le corsie dell'ospedale San Giovanni di Roma.



Sarà questo il prossimo passo del procuratore aggiunto Leonardo Frisani, che dopo una segnalazione della Asl ha aperto un fascicolo attualmente contro ignoti per omicidio colposo. Su disposizione del magistrato, i carabinieri del Nas hanno già sequestrato le cartelle cliniche dei pazienti deceduti: tutti quanti, ricoverati nel reparto di rianimazione, erano stati contagiati da una batterio ospedaliero, il Clostridium Difficile. Si tratta di bacillo molto diffuso in ambiente nosocomiale ed è il principale responsabile di un'acuta forma di colite che, se trascurata, può divenire letale. I soggetti più a rischio d'infezione sono gli anziani e le persone malate, sottoposte a prolungate terapie antibiotiche.



CONVOCAZIONI

Sotto la lente della Procura, e già agli atti dell'inchiesta, non c'è però solo la documentazione che riguarda i casi di decesso: gli inquirenti hanno sequestrato anche le cartelle cliniche di una decina di altri degenti, che sarebbero stati contagiati dal batterio, senza però perdere la vita. Nei prossimi giorni, verranno convocati a piazzale Clodio i periti che dovranno far luce sulla vicenda e chiarire se, sia per la morte degli otto pazienti, sia per quanto riguarda l'ipotetico contagio a catena, sia configurabile una responsabilità dei sanitari. I periti, inoltre, dovranno stabilire se al San Giovanni siano state adottate tutte le cautele necessarie, anche dal punto di vista igienico, per evitare l'aggravarsi della condizione dei degenti e la trasmissione dell'infezione.



INFEZIONE LETALE

Il primo decesso, secondo quanto segnalato dalla Asl, risale allo scorso 6 maggio: una donna ricoverata in rianimazione e che occupava il letto numero otto, aveva contratto prima il batterio e poi un'infezione che si era complicata a tal punto da costarle la vita. Nel corso dei due mesi successivi, all'interno del reparto, erano state contate altre sei morti. La maggior parte dei pazienti, a quanto sembra, era passata per il letto numero otto. Tutti quanti, erano stati infettati dal Clostridium Difficile, ma saranno le indagini a chiarire se sia stata questa la causa del decesso. Il sospetto degli inquirenti è che al San Giovanni non siano state adottate tutte le cautele necessarie per evitare la diffusione della patologia: il Clostridium è infatti un bacillo contagioso, per contrarlo è sufficiente toccarsi la bocca dopo essere venuti in contatto con un ambiente contaminato. Ora, la magistratura è decisa a fare chiarezza. Nel frattempo, anche la Regione Lazio è intervenuta sul caso, chiedendo al direttore generale del nosocomio una dettagliata relazione sulla vicenda.
Ultimo aggiornamento: 14:01

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