Omicidio stradale, storica sentenza: il motociclista ubriaco che uccise il 17enne Lorenzo Guarnieri dovrà risarcire l'assicurazione con 700mila euro

La sentenza della Corte di appello di Firenze: era chiaro al momento di firmare la polizza che, in caso di incidente, la copertura sarebbe venuta meno qualora l'assicurato fosse stato positivo ad alcolici e stupefacenti

Mercoledì 1 Marzo 2023 di Federica Zaniboni
Travolse e uccise in moto il 17enne Lorenzo Guarnieri, dovrà risarcire l'assicurazione con 700mila euro

Era il 2010, quando Lorenzo Guarnieri veniva travolto e ucciso a soli 17 anni da un motociclista a Firenze. Il responsabile era alla guida sotto l’effetto di alcol, droghe e psicofarmaci: tredici anni dopo la tragedia, è stato condannato dalla Corte d’Appello fiorentina a risarcire di 700mila euro l’assicurazione della quale era cliente. Secondo quanto stabilito dai giudici, inoltre, dovrà versare altri 35mila euro per le spese legali. Finisce così il caso dal quale è nato il reato di omicidio stradale


Il processo penale, nel quale erano state accertate le condizioni psicofisiche dell’uomo, oggi 57enne, la notte dell’incidente, si era concluso con una condanna in rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi confermata in via definitiva anche dalla Cassazione.

Di quella pena, però, l’uomo non ha scontato nemmeno un giorno. Ai tempi infatti, il reato di l’omicidio stradale non era previsto dalla legge, venendo poi introdotto nel codice penale a partire dal marzo del 2016 proprio grazie alla battaglia portata avanti dai familiari del 17enne. Il padre Stefano, la madre Stefania e la sorella Valentina non si sono mai arresti negli anni, continuando a battersi instancabilmente per una campagna di sensibilizzazione affinché la nuova legge divenisse realtà. La sentenza emessa nei giorni scorsi, che stabilisce il versamento da parte dell’uomo dello stesso importo con il quale era stata risarcita la famiglia dall’assicurazione, segna una svolta importante per i genitori della giovane vittima. Il verdetto, infatti, a differenza che nel giudizio di primo grado, riconosce che le clausole che prevedono la nullità dell’assicurazione non sono vessatorie, ma giuste, se l’assicurato è sotto l’effetto di alcol o di stupefacenti. 


«Credo che sia importante stabilire il principio che chi si ubriaca e si droga, mettendosi poi alla guida, non può essere tutelato dall’assicurazione», osserva il padre di Lorenzo. «È una decisione eticamente giusta e sono contento che l’assicurazione abbia deciso di far valere la propria azione di rivalsa nei confronti del suo assistito». Dalla tragedia di quella maledetta notte di giugno, la famiglia ha dato vita all’associazione Lorenzo Guarnieri per ricordare il ragazzo e organizzando iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e nelle università.

Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 22:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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