Omicidio a Ostia, Fabrizio Vallo ucciso con 5 colpi di pistola davanti a casa. Chi era

La pista del regolamento di conti nell'ambiente dello spaccio della droga

Venerdì 3 Febbraio 2023 di Mirko Polisano
Omicidio a Ostia, Fabrizio Vallo ucciso con 5 colpi di pistola davanti a casa. Chi era

Cinque colpi di pistola da distanza ravvicinata. Omicidio nella tarda serata di ieri a Ostia. Fabrizio Vallo, 48 anni, è stato freddato nel portone del suo palazzo in via del Sommergibile, mentre rientrava a casa.

I killer lo hanno colpito al volto e all’addome.

Il suo corpo disteso a terra nell’androne. Un’esecuzione vera e propria in un quartiere, quello di Ostia Ponente, già noto alle cronache per essere il feudo dei clan Spada e Fasciani che qui si contendono ancora il controllo della droga. E potrebbe esserci proprio un giro di affari legato agli stupefacenti dietro alla morte di Vallo, con non pochi precedenti di polizia. Ex sorvegliato speciale e diversi periodi trascorsi in carcere per rapine ai danni dei commercianti della zona.

Agguato davanti a casa

L’agguato è avvenuto nello stesso punto in cui, nel novembre del 2011, avvenne il duplice omicidio di Giovanni Galleoni e Francesco Antonini, alias “Baficchio” e “Sorcanera”, evento che segnò l’ascesa del clan Spada, tanto che quella notte ci furono i festeggiamenti con i fuochi d’artificio. Ieri sera, invece, regnava il silenzio tra le strade di Ostia Nuova. Un silenzio che è stato rotto, poco prima della mezzanotte, dalla scarica di proiettili che ha ucciso all’istante Vallo. I residenti erano tutti in casa, come consuetudine per l’orario di un giorno infrasettimanale, ma nessuno ha visto né sentito nulla. Al rumore dei proiettili è seguito quello delle tapparelle di chi volutamente non ha voluto entrarci in questa storia. 


I PRECEDENTI

D’altronde, Fabrizio era molto conosciuto “in piazza”. Nel maggio del 2002, a 27 anni, da sorvegliato speciale fu acciuffato da carabinieri e polizia nella sua abitazione di via del Sommergibile 29, dopo aver messo a segno una rapina. Era entrato in una tabaccheria di piazza Scipione l’Africano, ordinando al titolare di consegnargli il denaro perché non ne aveva per vivere. Al diniego del commerciante, uscì dal locale per rientrarvi subito dopo come una furia per poi scappare con 400 euro d’incasso.

Qualche anno dopo, nel 2006, stesso tipo di reato. Questa volta a essere rapinato fu un supermercato di via Cagni. Aveva minacciato la commessa con un taglierino per farsi dare i soldi, ma essendo da poco trascorso l’orario di apertura, la cassa era vuota: si accontentò di un prosciutto.

Le modalità dell’omicidio, però, non fanno pensare a un «pesce piccolo» della criminalità lidense. Un efferato delitto che, solitamente, si riserva a nomi “eccellenti”, come fu per Baficchio e Sorcanera. Che in questi anni Vallo abbia tentato la sua scalata personale? Negli ambienti della mala, le voci che corrono sono quelle di uno «sgarro». Una mancanza di rispetto, un errore che il 48enne ha pagato con la vita. Del caso se ne stanno occupando i carabinieri del Gruppo Ostia che ieri si sono precipitati sul posto per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti. I killer, c’è chi non pensa a un’azione solitaria, si potrebbero essere dileguati a piedi per il dedalo di vie di piazza Gasparri. O se sono fuggiti in moto, non hanno fatto rumore. Per non dare nell’occhio: ma tanto nessuno avrebbe visto nulla.

 

Ultimo aggiornamento: 17:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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