Ancona, bimba uccisa a coltellate dal padre
oggi l'autospia, perizia psichiatrica sull'omicida

Lunedì 18 Agosto 2014
L'ultimo selfie di famiglia pubblicato sulla pagina Facebook di Luca Giustini a giugno
ANCONA - ancora ricoverato in ospedale Luca Giustini, il trentaquattrenne di Ancona, arrestato per avere ucciso a coltellate la figlioletta Alessia di 18 mesi. L'uomo era stato portato in ospedale perchè era apparso in stato confusionale ai carabinieri, che avevano cercato di interrogarlo. Gli investigatori sono in attesa che venga fissata l'udienza di convalida. Ancora ignoti quindi i motivi per cui l'uomo, un dipendente delle Ferrovie, ha colpito più volte con un coltello da cucina la piccola mentre era in culla. Giustini doveva raggiungere la moglie Sara Bedini, 32 anni, infermiera, l'altra figlioletta di 4 anni e mezzo e alcuni parenti che erano già in spiaggia a Palombina, e stava aspettando che la piccola si svegliasse. Poi però è accaduto qualcosa, un raptus, un momento di follia e il giovane padre ha infierito con il coltello sulla piccola, trapassandole il torace.



La telefonata alla moglie

Dopo il massacro è stato lui stesso ad avvisare la moglie al cellulare, dicendole che era accaduta una cosa gravissima. Quella del ferroviere fino a ieri sembrava una famigliola serena, senza problemi economici e crisi nell'orizzonte della coppia, descritta da tutti come molto affiatata. Alcuni conoscenti, tuttavia, avevano notato che nell'ultimo periodo il 34enne era parso incupito e sotto stress.



Perizia psichiatrica

Appare «quasi scontata» agli inquirenti una perizia psichiatrica su Luca Giustini, il ferroviere di 34 anni che ieri pomeriggio, poco dopo le 14, ha ucciso la figlioletta Alessia, di appena un anno e mezzo, nella culla, colpendola più volte con un coltello da cucina che le ha trapassato il torace. L'uomo non è ancora in grado di sostenere un interrogatorio. Già ieri, era parso agli investigatori e al pm Andrea Laurino che conduce l'inchiesta sul tragico gesto, non era in condizioni fisiche e psichiche di raccontare la sua versione dei fatti. Sembra che non riuscisse neppure a restare seduto sulla sedia.



Nel passato di Giustini non ci sono episodi di violenza, nè risulta che l'uomo fosse in cura per problemi di natura psicologica.



Interrogatorio secretato

È stato secretato l'interrogatorio di Sara Bedini, la moglie di Luca. E' a sapere come si sono svolti i fatti e a conoscenre alcuni particolari ritenuti importanti per le indagini. È probabile che nella telefonata che il marito le ha fatto per avertila della tragedia: «Corri, corri, è successo qualcosa di orribile», abbia detto altro, utile per indirizzare gli inquirenti verso un possibile movente, e che per questo la testimonianza della donna sia stata secretata.





L'accusa: omicidio volontario

Giustini, ancora ricoverato in ospedale in stato confusionale, deve rispondere di omicidio volontario aggravato dal fatto di averlo commesso su un discendente. Nel pomeriggio, intanto, il medico legale Mauro Pesaresi eseguirà l'autopsia sul corpicino di Alessia, raggiunta da più fendenti di cui uno, letale, al cuore. Un esame fatto in tempi stretti per poter riconsegnare la salma ai familiari e celebrare quanto prima i funerali.



«Evento tristemente eccezionale». Così il procuratore capo Elisabetta Melotti sull'omicidio della piccola Alessia. Il procuratore ha detto ai giornalisti di non ricordare un episodio con caratteristiche simili almeno da quando è ad Ancona.



Telefono Rosa

«È ora di smetterla di parlare di raptus. Tutti gli psichiatri ci spiegano come casi come questo, ma anche i troppi femminicidi del nostro Paese, non siano frutto di un attimo di follia: sono situazioni esasperate da rapporti e relazioni distorte e spesso perpetrate nei tempo, in cui, il più delle volte, l'odio verso qualcuno (la moglie, la ex o come un questo terribile caso, un bambino) esplode in efferata violenza»: è il commento della presidente di Telefono Rosa, Gabriella Carnieri Moscatelli, al drammatico caso di Collemarino. «Vogliamo dire con chiarezza che, secondo noi, anche questa è l'estrema conseguenza della violenza sommersa che continua a covare nelle normali famiglie italiane e che, senza nessuna strategia di aiuto, non può che produrre omicidi e tragedie. La violenza domestica, ignorata mai come in questo momento, ci parla di episodi che sono sempre più spaventosi» aggiunge Moscatelli.
Ultimo aggiornamento: 14:32

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