Novara, crolla cavalcavia. La donna ferita: «La mia auto inghiottita, non so perché sono viva»

Nel 2013 la strada era stata ridotta a due corsie a causa di un problema strutturale

Lunedì 10 Ottobre 2022 di Giacomo Nicola
Novara, crolla cavalcavia. La donna ferita: «La mia auto inghiottita, non so perché sono viva»

«Non ho potuto fare niente. Ho sentito un gran boato, poi i vetri della macchina sono tutti andati in frantumi. Sono viva per miracolo. E non so perché». Alessandra è ancora sconvolta per quello che le è accaduto domenica mattina. Aveva appena accompagnato il figlio al lavoro quando la sua Dacia Duster è stata inghiottita da un enorme buco che si è aperto sotto di lei. Il cavalcavia è crollato. E dire che il ponte era stato controllato di recente. Alessandra è rimasta ferita ed è tuttora ricoverata all'ospedale di Novara, ma le conseguenze potevano essere ben più drammatiche.

Sull'incidente la procura ha aperto un'inchiesta.

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LA SORTE
«Poteva andare peggio e non saremmo qui a parlarne», racconta Arianna Bongiovanni, cognata della donna alla guida dell'auto sprofondata nella voragine. «Erano le 6.30 - ricorda la vittima - stavo rientrando dopo aver accompagnato mio figlio alla navetta per Amazon e mentre percorrevo il cavalcavia si è aperta la voragine. Ci sono caduta dentro con l'auto senza avere il tempo di reagire. Mi sono sentita davvero impotente». Adesso Alessandra è ancora in ospedale per accertamenti e per lo shock provato. Inutile dire che l'auto è andata distrutta.
«Quel viadotto - dice l'assessore ai lavori pubblici di Novara Rocco Zoccali - era stato monitorato di recente. Lo stiamo facendo per tutti i ponti cittadini, anche i più piccoli, quelli che scavalcano i canali, con un'indagine a tappeto». Insomma, difficile capire le cause, almeno al momento.
Nel caso specifico però a cedere non è stato il ponte, ma il muro di contenimento della parte bassa del terrapieno della rampa d'accesso. Domani - oggi ndr - incaricheremo un'impresa specializzata che dovrà eseguire nel giro di 15-20 giorni le indagini statiche e strutturali per dirci cosa è successo e se è compromessa la stabilità dell'intero viadotto oppure si potrà riaprire al traffico la corsia non interessata dal crollo, oltre a fornirci gli elementi per progettare gli interventi di ripristino».
Sul cedimento è intervenuto anche il sindaco Alessandro Canelli: «Non si è trattato del crollo del cavalcavia, ma del distacco di una spalletta in cemento del muro di contenimento della rampa». Sia come sia le responsabilità sono tutte da accertare.

 


I PRECEDENTI
Quel ponte - va ricordato - è stato oggetto di un progetto tecnico e di conseguenti lavori di consolidamento, nel 2015. Fin dal dicembre 2013 l'intero viadotto era stato ridotto a due corsie perché era stato individuato un cedimento delle fondazioni per scarsa portanza del terreno, con rischi di rotazione dei muri di contenimento verso l'esterno.
Poi vennero fatti lavori di consolidamento e parallelamente la nostra amministrazione aveva incaricato ditte specializzate per il monitoraggio di tutti i ponti e viadotti della città. Monitoraggio dal quale non sono emerse condizioni critiche su quel viadotto. Entro lunedì comunque cercheremo di comprendere i motivi che hanno portato al cedimento nonostante su quel ponte vi sia stata da anni una forte attenzione e grossi investimenti per la manutenzione».

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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