Roma, mamma si addormenta mentre allatta: neonato di 3 giorni morto soffocato. La tragedia all'ospedale Pertini

La tragedia all'ospedale Pertini di Roma. La procura apre un'inchiesta

Domenica 22 Gennaio 2023
Roma, si addormenta mentre allatta: neonato di tre giorni morto soffocato. La tragedia all'ospedale Pertini

Tre giorni di gioia immensa poi il dramma che cancella via in un attimo tutti i sogni di una giovane coppia: nella notte tra il 7 e l'8 gennaio, all'1.40, muore a Roma, nel reparto di Ginecologia dell'ospedale Pertini, uno dei più grandi della Capitale, un neonato. La mamma ha 29 anni, è il suo primo figlio e neanche si accorge di quello che le è appena capitato. Si era addormentata, forse proprio mentre allattava il piccolo, stremata dal parto e da ore e ore trascorse senza mai chiudere occhio, col pargolo sempre accanto. E quando si è risvegliata, ha capito che qualcosa non andava, il reparto era in subbuglio e un'operatrice le ha detto che il suo bimbo non respirava più. Come mai, lo dovrà stabilire un'inchiesta della magistratura. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Nei giorni scorsi è già stata effettuata l'autopsia. La polizia ha già provveduto a sequestrare la cartella clinica e il personale che era in servizio è stato identificato. Si stanno aspettando gli esiti degli esami istologici ma, secondo indiscrezioni, il piccolo sarebbe morto schiacciato - e soffocato - dalla madre crollata per il sonno. Se così fosse bisognerà capire perché il bebè era rimasto accanto alla puerpera senza che nessuno se ne accorgesse, senza che né lei, né altri lo riadagiassero nella culla vicino al letto.
Il 29 dicembre la Uil era tornata a denunciare la grave carenza di personale infermieristico nell'ospedale, «e in Ginecologia - tuona il delegato Michele Cipollini - da ormai anni le infermiere non ci sono proprio più».

I genitori del bambino sono convinti che la tragedia si sarebbe potuta evitare: «La mia compagna - spiega il padre del piccolo - era stanchissima, eppure il bambino è stato sempre con lei, per quasi quattro giorni. Più volte sia io che lei abbiamo implorato il personale di poterlo prendere e portarlo al nido per qualche ora per farla riposare. Inutilmente». Le famiglie attendono di conoscere l'esito dell'autopsia. «Anche io partorii mia figlia al Pertini - dice la nonna del piccolo - ma all'epoca erano le addette del nido a portarmi la bambina per allattarla per poi riportarmela via».

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I PEDIATRI
 

Dal Pertini, intanto, il direttore sanitario Giuseppe Gambale fa sapere di avere «fornito agli inquirenti tutto ciò che era a nostra disposizione per fare piena luce sull'accaduto. Per rispetto delle indagini e anche del dolore della famiglia non mi sento di dire altro». Fuori dal reparto una operatrice commenta: «In trent'anni di lavoro mai vista una cosa del genere». Secondo Annamaria Staiano, presidente della società italiana di pediatria (Sip) e ordinario di pediatria all'Università Federico II di Napoli, «quello che è successo purtroppo a questa mamma è un evento tragico. Ma per comprenderlo meglio bisogna stabilire le dinamiche che lo hanno causato. Il fatto in sé però non deve allarmare le neo mamme». Di sicuro, bisogna fare attenzione al benessere psico-fisico della mamma, che per esempio può sentirsi stanca o stressata. Col rischio quindi di addormentarsi col bambino in braccio. «Oggi si favorisce il cosiddetto rooming in, ossia alla mamma di stare nella stessa stanza con il piccolo. Di solito, in ospedale i neonati stanno nelle loro cullette, ma non possiamo di certo pensare che in ogni stanza laddove ci sia il neonato ci sia qualcuno a controllare». Ma servono accortezze. «La mamma quando allatta necessariamente deve avere il bambino vicino rimarca Staiano - Quindi il consiglio che diamo è di tenere il neonato in braccio sedute sul letto, poi una volta terminato la poppata rimetterlo nella culletta. Se la mamma si sente stanca o stressata, dobbiamo evitare il rischio che si addormenti con il bambino piccolo in braccio. Mai farlo dormire con sè nel lettone. L'allettamento è un toccasana per il bambino, perché lo protegge da tante malattie. Quindi dobbiamo favorirlo. Basta incoraggiare le mamme a prendersi cura del piccolo in sicurezza». Accortezze condivise anche dall'American Academy of Pediatrics per cui «la condivisione del letto è uno dei fattori di rischio per quanto riguarda la morte improvvisa e inaspettata del lattante da 0 a 12 mesi».

Ultimo aggiornamento: 23 Gennaio, 08:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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