Naufragio Cutro, bloccato il trasferimento delle salme a Bologna. Ue: «Frontex ha fatto tutto quello che poteva»

Per l'Emilia al momento partiranno solo le bare con il consenso delle famiglie

Mercoledì 8 Marzo 2023
Naufragio Cutro, bloccato il trasferimento delle salme a Bologna

Il trasferimento delle salme delle vittime del naufragio di Cutro al cimitero musulmano di Bologna è stato bloccato. I corpi al momento restano a CrotoneGrazie alla mediazione della Prefettura, si è riusciti a dare una risposta alle famiglie che da stamattina stavano protestando contro il trasferimento.

A Bologna entro oggi andranno - con il consenso delle famiglie - 14 salme per le quali il Comune di Cutro ha già rilasciato i certificati necessari. Altre 10 partiranno forse domani. Le 17 salme delle vittime per per le quali le famiglie hanno deciso il trasferimento in Afghanistan resteranno a Crotone fino a che non saranno superati i problemi burocratici.

Il governo, come ha spiegato il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, insieme alla Regione Calabria sosterrà i costi per il rimpatrio per tutte le famiglie delle vittime. La notizia del risultato, raggiunto anche grazie alla intermediazione della associazione Mobilitazione generale avvocati rappresentata dall'avvocato Francesca Pesce, è stata comunicata ai familiari delle vittime dal sindaco di Crotone, Vincenzo Voce. La Protezione civile ha messo a disposizione degli autobus per trasportare i parenti delle vittime a Bologna.

Le proteste dei familiari

«Noi vogliamo i corpi delle vittime in paesi di origine in Afghanistan o dove famiglia vuole», è scritto sul cartello esposto da uno dei parenti dei migranti deceduti, che hanno improvvisato un sit-in davanti al Palamilone dopo aver appreso l'intenzione di trasferire le bare. «Hanno cercato di portare via bare senza dire niente prima», dice un altro afgano disteso sulla strada.

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Ue: «Frontex ha fatto tutto ciò che poteva a Cutro»

«Ho parlato con Frontex, l'agenzia c'era ed era lì per aiutare l'Italia. Ciò che l'aereo ha visto è stato inviato direttamente a Roma e con la telecamera termica è stato visto che sotto coperta c'erano molte persone. L'aereo ha monitorato la situazione finché c'era carburante. Frontex ha fatto tutto ciò che doveva fare, purtroppo non è stato abbastanza. Se l'aereo avesse avuto più carburante avrebbe notato il peggioramento delle condizioni atmosferiche». Lo ha detto la commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johanssson, rispondendo ad una domanda sulla strage di Cutro in conferenza stampa. La commissaria ha specificato che Frontex era «sotto il comando italiano».

«L'aereo - ha spiegato - è uscito per sorvegliare la zona e stava tornando quando ha notato l'imbarcazione. Quello che hanno visto con le loro videocamere è andato direttamente al centro di Roma in modo che potessero vedere esattamente le stesse immagini».

«L'imbarcazione - ha aggiunto - non era in una situazione di pericolo: hanno visto poche persone sul ponte, ma con la telecamera termica hanno notato che probabilmente molte persone erano sotto coperta. L'aereo ha pattugliato la zona tutto il tempo possibile per sorvegliare la situazione finché non aveva più carburante ed è dovuto tornare indietro».

«Durante questo monitoraggio, l'imbarcazione non era in una situazione di pericolo», ha spiegato Johansson, aggiungendo che l'imbarcazione «non ha lanciato segnali di allarme forse perché non voleva essere reperita». «Frontex e le autorità italiane hanno pensato che non si trattasse di un'operazione di ricerca e soccorso, che dovesse essere un'operazione di polizia, questa è una risposta che dovrebbero dare le autorità italiane» ha rimarcato la commissaria aggiungendo che è per questo motivo che è stata inviata «la Guardia di Finanza e non la Guardia costiera. Poi - ha proseguito - il mare si è ingrossato ed è successa la tragedia».

«Frontex ha fatto tutto quello che ha potuto e quello che doveva fare in questa situazione: purtroppo non è stato abbastanza - ha concluso Johansson -. Avrebbero potuto restare di più per continuare con il monitoraggio. Se l'avessero vista prima, se avessero avuto più carburante, forse avrebbero visto il cambiamento delle condizioni del mare e allora avrebbero sì dichiarato il pericolo per quella imbarcazione, ma purtroppo non è andata così».

Ultimo aggiornamento: 17:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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