Era entrato in ospedale, ad Avezzano, con dolori all'addome e per essere sottoposto a un intervento alla colecisti, ma la sua degenza si è trasformata ben presto in un’odissea, fino a condurlo alla morte, avvenuta martedì 30 novembre, nell’ ospedale romano del San Camillo.
L’esame è stato eseguito l’altro giorno al San Camillo dal medico legale, subito dopo è stata rilasciata la salma per lo svolgimento dei funerali che si terranno oggi pomeriggio, alle 15, nella chiesa della Santissima Trinità , dopo il rito funebre la sepoltura avverrà nel cimitero di Avezzano. Lascia la moglie Barbara, e le figlie, Beatrice ed Eleonora, ambedue studentesse universitarie.
La ricostruzione. La moglie e le figlie hanno presentato alla Procura una circostanziata denuncia e agli atti dell’inchiesta che sta muovendo i primi passi, c’è la ricostruzione di oltre un mese di sofferenze e patimenti come l’hanno testimoniata i familiari, a partire da quell’intervento avvenuto nel reparto dell’ospedale di Avezzano. L’operazione era stata eseguita a Chirurgia ma quello che avrebbe dovuto rivelarsi un normale decorso post operatorio, aveva subito presentato delle complicazioni.
In particolare, secondo la denuncia, le condizioni dell’uomo invece di migliorare («Tra qualche giorno sarà dimesso», dissero i medici ai familiari uscendo dalla sala operatoria), erano andate subito peggiorando, tanto da costringere i sanitari ad un nuovo intervento, segno evidente che qualcosa non era andato per il verso giusto. Le condizioni del paziente infatti non sembravano migliorare anzi col passare dei giorni si sarebbero aggravate tanto da decidere il trasferimento d’urgenza all’ospedale romano del San Camillo dove appunto è morto.