Roma, morto in attesa di trapianto, Umberto I: «Nessun ritardo, macchina funzionante»

Mercoledì 23 Maggio 2018
Roma, morto in attesa di trapianto, Umberto I: «Nessun ritardo, macchina funzionante»

Sul caso del giovane morto al Policlinico Umberto I di Roma in attesa di trapianto, arriva la replica dell'ospedale. Durante il ricovero del giovane con fibrosi cistica, in attesa di trapianto polmonare, «sono state prestate tutte le cure previste dal caso, senza ritardi né omissioni sia da parte del personale medico che di quello infermieristico». Lo comunica la direzione generale dell'azienda ospedaliero-universitaria capitolina, dopo che la Commissione interna di verifica istituita per far luce sulla vicenda ha concluso nella serata di ieri i suoi accertamenti e approfondimenti tecnici. «Contrariamente a quanto riportato dai media - si legge inoltre nella nota - l'apparecchiatura utilizzata per il supporto extracorporeo dell'ossigenazione del sangue risultava perfettamente funzionante, è di nuovissima generazione e conforme alle normative europee».

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Secondo quando accertato dalla Commissione, «il macchinario acquisito lo scorso mese di ottobre risulta essere stato sottoposto regolarmente a interventi di manutenzione ordinaria». «Il paziente G.E., in cura presso l'Aou Federico II di Napoli, è giunto in gravi condizioni al Policlinico Umberto I di Roma - sottolineano dalla struttura - per l'attivazione della cosiddetta procedura di trapianto 'in urgenzà che, in quanto tale, implica un'aspettativa di vita molto breve sulla scorta delle condizioni cliniche». Anche alla luce di quanto verificato, «il Policlinico Umberto I ripone piena fiducia nell'operato della Magistratura, offrendo la massima collaborazione per l'accertamento dei fatti».

La Procura di Roma aveva aperto un fascicolo dopo la denuncia presentata dai familiari di Giuseppe Esposito, 20 anni, morto il 17 maggio scorso mentre si trovava ricoverato presso il reparto trapianti del Policlinico Umberto I di Roma.
Il pm Roberto Felici ha disposto l'autopsia e il sequestro del macchinario dove era attaccato il giovane, affetto da fibrosi cistica, il suo cellulare e la cartella clinica.

Ultimo aggiornamento: 24 Maggio, 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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