Roma, ragazzo morto infilzato dal cancello mentre fuggiva da ristorante a Villa Adriana: Giuliano Bergamini, 23 anni

Martedì 28 Luglio 2020 di Marco Carta
Roma, fugge per non pagare la pizza: si ferisce scavalcando e muore

Prima la rissa al ristorante per non pagare il conto. Poi l’incidente durante la fuga e una ferita che si è rivelata presto fatale. Giuliano Bergamini si era fatto male alla coscia sinistra mentre cercava di scavalcare un cancello. A distanza di due giorni, sabato scorso, è morto per una setticemia fulminante all’ospedale San Camillo (Roma), dove era stato ricoverato d’urgenza il giorno prima. 

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Ventitré anni, una figlia piccola e un’esistenza precaria. Giuliano, originario di Guidonia, era andato al ristorante l’Antico Girarrosto a Villa Adriana insieme a due amici. I tre mangiano carne, la specialità della casa, e bevono a volontà. Non rinunciano a nulla. Poi, quando arriva il conto, diventano aggressivi: «Noi non paghiamo». La situazione degenera, scoppia un parapiglia. Un cameriere viene colpito al volto (cinque giorni di prognosi), Giuliano invece rimane infilzato mentre tenta di andarsene.

Villa Adriana: Giuliano Bergamini, 23 anni, morto dopo essere rimasto infilzato nel cancello durante la fuga dal ristorante


All’arrivo dei carabinieri della compagnia di Tivoli, i suoi amici affrontano a muso duro i militari, vengono arrestati per tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. “Giggio”, invece, è seduto, senza energie, in un lago di sangue.  Secondo le prime ricostruzioni non avrebbe partecipato attivamente alla rissa.
Voleva solo fare il «vento»: ossia fuggire senza pagare. E ora la ferita sulla coscia sinistra non gli permette nemmeno di camminare. I primi ad aiutarlo sono i camerieri del ristorante, che lo sfilano dallo spuntone del cancello in cui è rimasto incastrato. Poi viene ricoverato all’ospedale di Tivoli, dove la sua situazione non desta particolari preoccupazioni. Inizialmente la prognosi è di dieci giorni, ma col passare delle ore le cose non migliorano, anzi il ragazzo peggiora.

 

La ferita non si rimargina e l’infezione si fa sempre più insidiosa. Venerdì, “Giggio” viene trasferito con urgenza al San Camillo di Roma. L’infezione è in stato avanzato, tanto che il giorno dopo il giovane muore per una setticemia fulminante, su cui ora farà luce la procura di Roma. Dopo la denuncia del padre, infatti, il pm Francesco Cascini ha aperto un’indagine per omicidio colposo. Al momento, non ci sono indagati, anche perché si attende l’esito dell’autopsia per ricostruire la serie degli eventi che hanno portato alla morte, a partire dalla diagnosi iniziale fatta nell’ospedale tiburtino. Lascia una figlia, Sofia, e il dolore di chi lo conosceva.

Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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