Pescara, 88enne suicida dopo la morte del figlio in un incidente stradale

Venerdì 10 Luglio 2020
Venanzio Colangelo morto in un incidente stradale, il padre si è uccido per il dolore (foto MASSIMILIANO SCHIAZZA)

Non ha retto alla tragedia della perdita di un figlio e ha deciso di farla finita. Si è sparato un colpo Nicola Colangelo, 88enne, padre di Venanzio, 56 anni, tecnico dell’officina della Tua che il primo luglio era rimasto vittima di un incidente stradale nelle vicinanze di casa sua, a Catignano. Viaggiava con uno scooter e si era scontrato con un trattore in contrada Varano a un chilometro e mezzo dalla propria abitazione da cui era uscito al mattino presto. A Cappelle sul Tavo, in provincia di Pescara, viveva Nicola Colangelo, anche lui dipendente in pensione dell’allora Gestione Governativa (oggi Tua) dove aveva prestato servizio come autista. L’anziano ieri è stato trovato senza vita, il sangue circondava il suo corpo.

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Per i carabinieri della compagnia di Pescara nessun dubbio sulla dinamica del fatto. L’anziano padre di Venanzio deve aver vissuto giorni terribili, nel ricordo di un figlio ucciso in un incidente di sicuro non frequente come può essere quello fra un motorino e un mezzo agricolo. Sopravvivere alla morte di un figlio ancora giovane per un genitore quasi novantenne non aveva probabilmente alcun senso. Un gesto estremo sul quale ogni commento appare fuori luogo.

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La mattina del primo luglio Venanzio Colangelo aveva lasciato alle sue spalle la casa dove viveva attorno alle 6,15. Si stava recando al lavoro, nelle officine pescaresi della società di trasporto pubblico locale, Tua, quando si è scontrato frontalmente con un trattore. La dinamica è stata ricostruita dai carabinieri della stazione di Rosciano e dai colleghi della compagnia di Penne, diretta dal capitano Giovanni De Rosa. Le condizioni del 56enne sono apparse gravissime. Scattato l’allarme, è stato trasportato con un’ambulanza della Croce Rossa di Cepagatti all’ospedale di Chieti dove è morto purtroppo dopo le 7. La disperazione ha travolto la famiglia dell’uomo: la moglie e le due figlie. «Era uno dei nostri punti di riferimento, una persona laboriosa e cordiale, uno dei migliori operai dell’azienda», così lo aveva ricordato Pierluigi Venditti, direttore del personale di Tua.

Era diventato nonno da poco, hanno riferito alcuni suoi colleghi. 

Ultimo aggiornamento: 12:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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