Sofia muore a 12 anni dopo tre giorni di agonia: fatale l'incidente in vacanza nella piscina idromassaggio

Mercoledì 17 Luglio 2019
Sofia muore a 12 anni dopo tre giorni di agonia: fatale l'incidente in vacanza nella piscina idromassaggio
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È morta Sofia, bambina di 12 anni di Parma, dopo tre giorni di agonia dopo l'incidente nella piscina idromassaggio dello stabilimento balneare Texas di Marina di Pietrasanta (Lucca). La piccola è deceduta all'ospedale Opa di Massa, dove era stata trasportata sabato pomeriggio dopo l'incidente avvenuto nella piscina idromassaggio.

 





La piccola andata in arresto cardiaco, era stata soccorsa e rianimata ma le sue condizioni erano apparse subito gravissime. I medici hanno fatto l'impossibile per salvare la vita della 12enne di Parma che in vacanza in Versilia con i genitori.

Stamani il nuovo peggioramento e la decisione di avviare la procedura per la dichiarazione di morte cerebrale, che è durata sei ore. Alle 16 è stata dichiarata la morte. I genitori hanno autorizzato l'espianto degli organi della figlia, ma la procura ha acconsentito solo al prelievo delle cornee.

Il corpo è a disposizione dell'autorità giudiziaria, per poter procedere all'autopsia. Nell'inchiesta avviata dalla procura di Lucca sei persone sono stati iscritte nel registro degli indagati per lesioni colpose. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati ai sei indagati, che sono i titolari dello stabilimento balneare e alcuni assistenti ai bagnanti, nel corso del sopralluogo effettuato dal sostituto procuratore di Lucca Salvatore Giannino, titolare dell'inchiesta, insieme al personale della capitaneria di porto di Viareggio (Lucca) e a consulenti informatici e ingegneri specialisti nel settore idraulico, per approfondire la dinamica di quanto accaduto.

Gli accertamenti hanno riguardato prevalentemente l'area della piscina, già oggetto di sequestro, per acquisire informazioni sul funzionamento delle vasche, del sistema di registrazione delle telecamere, anch'esse già oggetto di sequestro, e sulle procedure di sicurezza e di emergenza che si sarebbero dovute adottare nella fattispecie, valutate anche sotto l'aspetto dei compiti e delle responsabilità derivanti dall'organigramma della struttura.

Omicidio colposo. L'inchiesta condotta dalla Capitaneria di Porto di Viareggio è coordinata dal pm della procura di Lucca Salvatore Giannino: l'ipotesi di reato dopo la morte della 12enne non è più lesioni colpose gravissime ma omicidio colposo. Le indagini cercano di appurare la cause dell'incidente e soprattutto una conferma sull'ipotesi che i capelli della bambina possano essere rimasti impigliati nel bocchettone della piscina trattenendola sott'acqua e provocando l'asfissia che poi ha provocato l'arresto cardiaco.

Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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