Una molotov è stata lanciata la scorsa notte contro il distretto di polizia Prenestino, a Roma. Il piantone di guardia è intervenuto immediatamente dando l'allarme e le fiamme sono state spente in poco tempo. Il blitz, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, potrebbe essere legato alle proteste degli anarchici contro la misura del 41bis ad Alfredo Cospito (ritenuto la guida della Fai, la Federazione anarchica informale ed accusato di terrorismo, ndr), che si trova detenuto nel carcere di Sassari e che da più di 100 giorni è in sciopero della fame per protestare proprio contro il carcere duro.
Molotov contro distretto di polizia al Prenestino
Sabato sera, un gruppo di oltre 30 manifestanti si è asserragliato in un garage in via dei Panieri per circa due ore e mezzo con decine di poliziotti di fronte all'ingresso. Secondo i manifestanti, nel garage si trovavano sia militanti anarchici sia dei collettivi studenteschi dell'università e di alcuni licei romani. Molti di loro sono stati poi portati in questura per l'identificazione e la successiva denuncia. Una parte della zona di Trastevere, da viale Garibaldi a Piazza Trilussa, è rimasta chiusa al traffico fino alle 1.30.
In via dei Panieri per diverse ore sono rimasti una trentina di manifestanti a guardare gli altri da lontano (al di là del muro della polizia in tenuta antisommossa) che venivano fatti uscire dal garage. E, a poca distanza da lì, la movida continuava come se nulla fosse. E la musica ad alto volume che usciva dai locali quasi nascondeva il rumore delle sirene delle forze dell'ordine. Ieri sera, l'aria, era di una Trastevere davvero blindata.
LE DENUNCE
In totale, ieri, sono state identificate e denunciate 41 persone per aver preso parte, ieri sera, al corteo degli
anarchici organizzato nella Capitale. Nel corso della manifestazione si sono verificate tensioni, con lanci di
bottiglie e fumogeni, contro la polizia in assetto antisommossa. Un agente è rimasto lievemente ferito. La
dimostrazione si è tenuta nell'ambito di diverse azioni anarchiche che in Italia hanno interessato Torino, dove sono stati incendiati i cavi di un ripetitore, Spoleto e Trieste.
Palazzo Chigi: «Lo Stato non scende a patti con chi minaccia»
«Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di Polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l'obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia». Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
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