Ladispoli, per vendicarsi della ex lancia bombe molotov, ma centra il balcone dei vicini: condannato a 4 anni

Condannato a 4 anni per danneggiamento e fabbricazione di armi. Pena di 3 anni per i due complici

Martedì 18 Ottobre 2022 di Erika Chilelli
Lancia molotov per vendicarsi della ex, ma sbaglia balcone: condannato a 4 anni

Un amore tormentato finito in tragedia: lui, Valerio Ambrosino, 34 anni, con il cuore spezzato per la fine della relazione, aveva pianificato la vendetta perfetta contro la ex fidanzata. Così, si è recato più volte in via Flavia, Ladispoli, dove vive un’amica della ragazza, convinto di trovarla lì e, con l’aiuto degli amici Leandro Pietrobattista, 55 anni, e il 34enne Andrea Leofreddi, ha lanciato sul balcone dell’appartamento e nel giardino di casa delle bombe molotov fabbricate con delle bottiglie di birra e un liquido infiammabile.

Il fidanzato vendicativo, però, sbaglia appartamento. Bersaglio della sua rabbia diventano i vicini di casa, che hanno sporto denuncia. Il 34enne è stato condannato a 4 anni di reclusione, mentre Leofreddi e Pietrobattista - assistito dall’avvocato Vito Calabrese - sono stati condannati a 3 anni, con l’accusa di danneggiamento e fabbricazione di armi. I tre sono ricorsi in appello, ma la sentenza di primo grado è stata confermata.

Sperava di poter chiamare la sua “Giulietta” e che lei si sarebbe affacciata dal balcone decidendo di dare all’aspirante “Romeo” una seconda possibilità. Le cose, però, non sono andate così e, nel 2018, mesi dopo la fine della relazione, la ragazza non aveva alcuna intenzione di tornare con l’ex. Così, il 34enne ha iniziato a meditare vendetta. È passato qualche mese e, il 3 ottobre 2018, intorno alle 22, i proprietari di un appartamento in via Flavia che si trovavano fuori per cena sono stati chiamati dai vicini: nel loro giardino qualcosa stava andando a fuoco. I carabinieri intervenuti sulla scena ritrovano i resti di una bottiglia di birra con tracce di benzina e un fazzoletto bruciato, utilizzato come stoppino. Il giorno seguente il giardino viene preso nuovamente di mira e viene lanciata un’altra bottiglia che rompe una porta finestra. La stessa sera, una terza bottiglia viene lanciata sul terrazzo.

Le forze dell’ordine hanno rintracciato l’auto dalla targa - riferita dai figli della coppia - trovandola all’esterno di un bar: nella macchina c’erano i tre ragazzi e all’interno della macchina sono state trovate una bottiglia di plastica con della benzina all’interno e un pezzo di stoffa: oggetti con cui si può fabbricare una molotov. A riconoscere Ambrosino è stata una vicina di casa dei coniugi presi di mira, che è anche amica della ex di lui. La ragazza ha raccontato di aver ospitato l’amica e che Ambrosino ne era venuto a conoscenza. Le tessere del puzzle, così, si sono unite: Valerio, per vendicarsi della ex, si è recato a casa dell’amica convinto di trovarla lì, ma ha sbagliato appartamento e il bersaglio della sua rabbia sono diventati i due malcapitati vicini. I tre imputati sono stati accusati di danneggiamento e fabbricazione di armi e condannati in primo grado a 4 anni – Ambrosino - e 3 anni. Una pena che i legali degli imputati hanno contestato ricorrendo in appello. Ieri, però, la sentenza è stata confermata.
 

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci