Massimo Bochicchio, arrestato il broker che truffò i vip: era in Indonesia. Da Conte a Lippi, mezzo miliardo sparito

Giovedì 8 Luglio 2021
Massimo Bochicchio, arrestato il broker che truffò i vip: era in Indonesia. Da Conte a Lippi, mezzo miliardo sparito

Arrestato Massimo Bochicchio, il broker che ha truffato i vip dello sport. Lo riporta L'Espresso. Il finanziere da mesi in fuga è stato fermato ieri a Giacarta, in Indonesia. Sparito nel nulla almeno mezzo miliardo di euro. Tra i suoi clienti gli allenatori Conte e Lippi, il calciatore El Sharawi e decine di imprenditori e professionisti tra Roma e Montecarlo Bochicchio era ricercato dalla giustizia italiana e britannica per una colossale truffa ai danni di decine di investitori.

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Nell’estate dell’anno scorso il finanziere si era rifugiato a Dubai, ma già qualche settimana fa era stato avvistato nell’Estremo Oriente, tra Hong Kong e Singapore.

Ieri l’Interpol lo ha fermato nella capitale dell’Indonesia, tappa finale di un inseguimento con la regia della Guardia di Finanza che da mesi, tramite il pool di polizia giudiziaria della procura di Milano, indaga sui suoi affari. Manca all’appello almeno mezzo miliardo di euro, ma i soldi spariti potrebbero essere ancora di più, forse 600-700 milioni. Una somma colossale che nel corso degli anni era stata incautamente affidata in gestione al finanziere da un gran numero di danarosi clienti attratti dalla promessa di rendimenti a doppia cifra.

I vip truffati

Oltre a Conte, che avrebbe perso almeno 30 milioni di euro, ci sono Federico Pastorello, uno dei procuratori più ricchi e attivi del calciomercato internazionale, l’ambasciatore italiano a Londra, Raffele Trombetta, i due calciatori Stephan El Sharawi e Patrice Evra, il loro procuratore Luca Bascherini (legato a Pastorello), l’imprenditore Rodolfo Errani, ex patron della Cisa di Faenza. Bochicchio era riuscito a vendere la sua immagine di broker abile ed esperto a una platea di potenziali investitori a Roma nord e non solo. 

Ville e opere d'arte sequestrate

Nell'inchiesta milanese, coordinata dai pm Filippini e Polizzi e dall'aggiunto Maurizio Romanelli, al broker di origini campane viene contestato di aver riciclato denaro dei suoi clienti. A lui erano stati sequestrati, sempre su ordine del gip Valori, tra le altre cose, un immobile di pregio a Cortina d'Ampezzo (Belluno), un vaso di Picasso e alcune opere di Giacomo Balla e Mario Schifano, foto di Richard Avedon, oltre che un milione di euro sui conti correnti e polizze. Bochicchio dal 2011 in avanti, si legge negli atti, avrebbe «raccolto attraverso le società Kidman Asset Management e Tiber Capital» da lui create, controllate e guidate a Londra (città dove viveva con mogli e figli) «cospicui capitali dei propri clienti». Soldi che avrebbe 'dirottatò in investimenti «anche in Paesi a ridotta tassazione, massima tutela della riservatezza e bassa collaborazione giudiziaria, come Singapore, Hong Kong ed Emirati Arabi Uniti, promettendo alti rendimenti e, in caso di necessità, anche l'assoluta riservatezza (...), omettendo i controlli antiriciclaggio prescritti». E cercando di «occultare o ad ostacolare l'identificazione degli effettivi beneficiari delle somme di denaro», investite con strumenti ad «alto rischio». 

Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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