Massimiliano Sestito, arrestato a Napoli killer della 'ndrangheta: era evaso dai domiciliari

Il latitante è stato rintracciato presso la Stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia in provincia di Napoli. Era da solo e aspettava un taxi

Sabato 4 Febbraio 2023 di Paola Perez
Massimiliano Sestito, arrestato a Napoli killer della 'ndrangheta: era evaso dai domiciliari

I carabinieri di Milano con il supporto dei colleghi di Napoli hanno catturato il killer della 'ndrangheta Massimiliano Sestito, evaso dai domiciliari a Pero, nel milanese, il 30 gennaio.

Il latitante è stato rintracciato presso la Stazione Circumvesuviana di Sant'Anastasia in provincia di Napoli. Era da solo e aspettava un taxi; con sè aveva un documento del fratello, che gli somiglia molto. Perquisito, è stato trovato in possesso di denaro contante, telefonini, chiavette Usb e alcune immagini sacre.

Per la cattura sono state determinanti le attività investigative di “web patrolling”, cioè il controllo delle informazioni scambiate sui social tra i ricercati e i loro familiari.

Decisivo il contributo della sezione catturandi del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli e dei Carabinieri di Sant'Anastasia.

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Massimiliano Sestito, chi è

Sestito, 52 anni, nato a Rho ma originario di Chiaravalle Centrale, era evaso dalla sua abitazione di Pero, nel Milanese, dove si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, misura concessa il 12 gennaio scorso dalla Corte d’Assise d’Appello di Roma in accoglimento di un’istanza di attenuazione della misura cautelare avanzata dagli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Foti. Proprio i due legali hanno presentato da tempo ricorso in Cassazione contro la sentenza che ha inflitto a Massimiliano Sestito l’ergastolo per l’omicidio del boss Vincenzo Femia, avvenuto a Roma nel 2013. Per un altro omicidio, quello dell’appuntato dei carabinieri Renato Lio, avvenuto la notte del 20 agosto del 1991 a Soverato, Massimiliano Sestito è già stato condannato a 30 anni di reclusione.

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All’epoca dell’omicidio del carabiniere, Sestito aveva 21 anni e, fermato ad un posto di blocco insieme ai fratelli Vito e Nicola Grattà (poi uccisi a Gagliato l’11 giugno 2010), per evitare la perquisizione dell’auto non ha esitato a sparare contro il carabiniere Renato Lio, all’epoca 35enne, colpendolo al cuore, e poi ad impossessarsi della sua mitraglietta con cui ha risposto al fuoco aperto da altro militare. La condanna all’ergastolo è arrivata nel 1993 ma in Appello a Catanzaro la pena è stata poi ridotta a 30 anni.

«Complimenti all'Arma dei Carabinieri per la cattura di Massimiliano Sestito, pericoloso esponente della 'ndrangheta evaso dagli arresti domiciliari lo scorso 30 gennaio». Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, sottolineando «l'importanza di una operazione che ha consentito di interrompere in tempi brevi la latitanza del criminale già condannato a trenta anni per l'omicidio di un Carabiniere e che era fuggito in attesa del verdetto della Cassazione per un altro omicidio». 

Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 13:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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