Mario Biondo, cameraman, era stato trovato morto in casa della moglie, Raquel Sanchez Silva, famosa conduttrice tv, a Madrid il 30 maggio 2012. Il suo cadavere era appeso a una libreria. Ora gli inquirenti spagnoli hanno riaperto le indagini.
Inizialmente si pensava che Mario Biondo si fosse tolto la vita suicidandosi nel suo appartamento di Madrid. Una tesi a cui i genitori del cameraman non hanno mai creduto. E a distanza di cinque anni dalla morte un giudice ha riaperto il caso, dopo che i famigliari di Biondo hanno presentato una denuncia nei confronti del medico legale.
A "Chi l'ha visto?" è stata analizzata la scena del delitto. "Mario Biondo quella notte a Madrid" - si chiama così lo speciale andato in onda - ha messo a fuoco cosa hanno scoperto i medici legali. Secondo i consulenti della famiglia, quello di Biondo è stato un chiaro suicidio simulato. Nessun gioco autoerotico, insomma. Mario sarebbe stato appeso lì dopo la morte.
«La pashmina poggiava in uno spazio compreso tra il mento e il collo e non c'era un altro nodo dietro: quel tipo di laccio non avrebbe potuto creare un suicidio", ha spiegato l’antropologo. Ma non è tutto. Le indagini sulla morte di Mario Biondo hanno chiarito (con una simulazione al computer) che con quel tipo di appoggio, la vittima sarebbe caduta all'indietro: la libreria non avrebbe potuto reggere il peso. Il palermitano, invece, sarebbe stato invece soffocato con un cavo.