Mafia, arrestato ex direttore dell'azienda di trasporti di Trapani. «Era al servizio del boss»

Martedì 15 Dicembre 2020
Mafia, arrestato ex direttore dell'azienda di trasporti di Trapani. «Era al servizio del boss»

Mafiosi, imprenditori incensurati, sindaci e manager ai vertici di aziende pubbliche. Non c'è solo la mafia nell'inchiesta della Dda di Palermo che stamattina ha portato al fermo di 13 persone ritenute legate al boss latitante Matteo Messina Denaro.

Nell'indagine, condotta dallo Sco della Polizia, c'è anche Salvatore Barone, ex presidente del consiglio di amministrazione ed ex direttore dell'azienda per i trasporti Atm di Trapani. Barone, che è stato fermato con l'accusa di associazione mafiosa, è anche presidente della cantina sociale Kaggera di Calatafimi e secondo gli inquirenti era al servizio del capo della famiglia mafiosa locale, Nicolò Pidone.

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Pidone, direttamente o attraverso il proprio uomo di fiducia, Gaetano Placenza, allevatore messo ai vertici della società, decideva chi assumere scegliendo il personale in modo da aiutare le famiglie dei detenuti mafiosi e disponeva che ad esponenti di Cosa Nostra venissero dati soldi. Tra le assunzioni più importanti, volte a favorire i clan, figura quelle di Veronica Musso, figlia del boss Calogero Musso, ergastolano, ex capo della «famiglia» di Vita. Barone, inoltre, avrebbe procurato voti al sindaco di Calatafimi Segesta (Trapani), Antonino Accardo, oggi indagato per corruzione elettorale. L'indagine è coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Francesca Dessì e Piero Padova.

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Ultimo aggiornamento: 13:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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