Maestra d'asilo cacciata dopo video hard: condannate preside e mamma che diffuse le foto in chat

Venerdì 19 Febbraio 2021
Maestra perse lavoro dopo video hard a Torino: condannate preside e mamma che diffuse le foto in chat
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Perse il lavoro dopo un caso di revenge porn. E oggi ha avuto giustizia. Il tribunale di Torino ha condannato a un anno e un mese la dirigente scolastica di un asilo nido che costrinse alle dimissioni la giovane maestra dopo che l’ex fidanzato divulgò in una chat le sue foto osè. Ma non solo, ha condannato anche a un anno anche la mamma di una alunna che aveva inoltrato le immagini ad alcune amiche.

La dirigente scolastica era accusata di violenza privata e diffamazione, la mamma di tentata violenza privata e violazione del codice sulla privacy. La giovane insegnante si è costituita parte civile e ha ottenuto il diritto a un risarcimento e delle somme di denaro a titolo di provvisionale. 

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 «Quel che è fatto è fatto e il danno non si cancella. Ma almeno con questa sentenza è emersa la verità». Ha commentato la giovane maestra che nel 2018 perse il posto di lavoro dopo la diffusione a sua insaputa di immagini private. «Posso dire che è andata bene», ha poi aggiunto. Una storia terribile, sono passati più di due anni da quando l’ex fidanzato della giovane maestra di 22 anni, fece circolare sulla chat dei compagni di calcetto foto e video osé. Immagini che avrebbero dovute rimanere private. Ma da quando l’uomo le rese pubbliche scoppiò il caso che portò la maestra a licenziarsi rendendogli la vita un inferno.

 

«Siamo tutti lupi cattivi in una storia raccontata male». È l’unico commento rilasciato al termine della sentenza dalla dirigente scolastica dell’asilo oggi in tribunale a Torino. E così a distanza di due anni la giustizia ha fatto il suo corso. Intanto l’ex fidanzato pentito ha risarcito la 22enne, ottenendo il beneficio della messa alla prova: un anno di servizi sociali.  

«Ancora non ho trovato lavoro - ha aggiunto la maestra - ora il mio obiettivo é tornare a insegnare in un asilo». E a chi le chiede se ha perdonato, ha osservato: «Non provo rancore, non sono io che devo perdonarli, io la mattina mi alzo e ho la coscienza pulita». Quanto alle affermazioni rilasciate subito dopo la sentenza dalla dirigente scolastica, la ragazza ha risposto: «Questa storia è stata raccontata fin troppo bene, senza molti dettagli» Le scuse? «Posso anche accettarle ma non me ne faccio niente», ha concluso. Ma da oggi inizia un nuovo percorso.

Ultimo aggiornamento: 18:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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