Luca Serianni è morto, era in coma irreversibile dopo essere stato investito a Ostia

Si è spento alle 9.30 fa sapere la famiglia che ringrazia «tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato il loro affetto»

Giovedì 21 Luglio 2022
Luca Serianni è morto, era in coma irreversibile dopo essere stato investito a Ostia

Luca Serianni è morto. Il famoso linguista investito il 18 luglio da un'auto a Ostia, mentre attraversava sulle strisce pedonali.

Serianni, il linguista investito sulle strisce. «È in coma irreversibile». La 52enne alla guida: io abbagliata dal sole

Si è spento alle 9.30 fa sapere la famiglia che ringrazia «tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato il loro affetto».

I familiari e gli amici «esprimono la loro personale gratitudine al personale sanitario dell'Ospedale San Camillo di Roma».

 

Il ritratto

Il linguista e filologo Luca Serianni, era professore emerito di storia della lingua italiana dell'Università «La Sapienza» di Roma, dove ha insegnato dal 1980 al 2017, accademico di grande autorevolezza e fama internazionale nel campo degli studi sul linguaggio poetico e la grammatica storica. Nella prima mattina del 18 luglio Serianni è stato travolto da un'auto mentre attraversava le strisce pedonali ad Ostia, sul litorale romano, dove aveva deciso da tempo di abitare. L'annuncio della scomparsa, avvenuta questa mattina alle 9.30, quando i medici hanno constato l'esito piatto dell elettroencefalogramma, dichiarando la morte cerebrale, è stato dato dalla famiglia che ringrazia «tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato il loro affetto». I familiari e gli amici «esprimono la loro personale gratitudine al personale sanitario dell'Ospedale San Camillo di Roma». «Luca Serianni è il più autorevole linguista italiano che abbiamo avuto negli ultimi decenni», ha detto all'Adnkronos Claudio Marazzini, presidente dell'Accademia della Crusca. «Piangiamo un maestro unico, che ha avuto rapporti strettissimi con i suoi colleghi ed allievi: ha formato un cospicuo gruppo di studiosi, alcuni dei quali occupano posizioni di rilievo nel mondo degli studi».

Socio nazionale dell'Accademia dei Lincei, dell'Accademia della Crusca e dell'Arcadia, della Casa di Dante di Roma, vicepresidente della Società Dante Alighieri, direttore delle riviste «Studi linguistici italiani» e «Studi di lessicografia italiana», Serianni ha dedicato la sua vita al «culto» della «parola», scritta e parlata, affermandosi come uno dei più influenti linguisti italiani, autore di numerosi testi sulla grammatica che hanno fatto la storia recente della linguistica. Ha curato, a partire dal 2004, gli aggiornamenti del vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli e dall'edizione del 2017 ne è divenuto anche coautore. L'ultimo evento pubblico a cui Serianni ha partecipato è stato il 6 luglio scorso a Firenze quando ha presenziato all'inaugurazione delle prime due sale del Mundi, il Museo Nazionale dell'Italiano, di cui era coordinatore scientifico, alla presenza del ministro della Cultura, Dario Franceschini. È stato il coronamento di un sogno culturale che perseguiva dal 2003 con la mostra «Dove il Sì suona», allestita proprio a Firenze e poi portata in giro per l'Italia. Studioso dai vasti interessi di storia linguistica italiana antica e moderna, Serianni ha scritto una fortunata «Grammatica italiana» (Utet), più volte ristampata (anche come Garzantina con il titolo «Italiano» nel 1997) e ha curato, con Pietro Trifone, una «Storia della lingua italiana» in tre volumi (Einaudi, 1993-94). Tra i suoi numerosi libri più recenti figurano: «Prima lezione di grammatica» (Laterza 2010), «La lingua poetica italiana. Grammatica e testi» (Carocci, 2009), «L'ora d'italiano» (Laterza, 2010), «Italiano in prosa» (Cesati, 2011), «Leggere, scrivere, argomentare. Prove ragionate di scrittura» (Laterza, 2013). Il suo volume è «Parola di Dante» (Il Mulino, 2021), in cui ha sintetizzato i suoi molti studi lessicografici e filologici sul Sommo Poeta.

La biografia

Nato a Roma il 30 ottobre 1947, Luca Serianni si è formato alla scuola di Arrigo Castellani, maestro del «purismo» della lingua italiana, sotto la cui guida si era laureato in Lettere nel 1970 all'Università «La Sapienza» di Roma. Assistente ordinario nel 1973, è stato professore incaricato di Storia della lingua italiana presso le Università di Siena (sede di Arezzo, 1974-75), L'Aquila (1975-76), Messina (dal 1976-77 al 1979-80). Nel 1980 divenne professore ordinario di Storia della lingua italiana nell'Università di Roma «La Sapienza», dove ha concluso cinque anni fa la sua prestigiosa carriera accademica, circondato dalla stima e dall'affetto di intere generazioni di studenti e di colleghi. Il suo primo laureato è stato nel 1982 Giuseppe Patota, oggi professore ordinario di Storia della lingua italiana presso l'Università degli Studi di Siena e accademico della Crusca. Serianni era dottore honoris causa dell'Università di Valladolid e di quella di Atene. Nel 2004 ha ricevuto all'Accademia dei Lincei il Premio del Ministro dei Beni culturali del Premio per la Filologia e la Linguistica. Dal 2005 era cittadino onorario del Comune di Bibbiena. È stato 'profesor visitantè nell'Università di Santiago di Compostela e ha tenuto ciclo alla Scuola Normale di Pisa e all'Università di Basilea. Tra le tante istituzioni di cui era socio, anche l'Accademia di Scienze e Lettere di Torino, l'Accademia Virgiliana di Mantova, l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, la Fondazione Lorenzo Valla; dal 2012 era «Research Fellow» della Scuola superiore di Studi avanzati della Sapienza; dal 2011 componente del Consiglio scientifico dell'Istituto della Enciclopedia Italiana e dal 2010 vicepresidente della Società Dante Alighieri e, presso lo stesso sodalizio, è stato presidente negli anni 1999-2003 del «Progetto lingua» per l'insegnamento dell'italiano all'estero. Era membro del comitato scientifico di «Zeitschrift für romanische Philologie», «Contributi di filologia dell'Italia mediana», «Rivista italiana di onomastica» e «Rivista italiana di linguistica e dialettologia». Nel 2006 Serianni venne nominato dall'allora ministro dei Beni culturali presidente di una «Commissione tecnica con il compito di procedere ad un complessivo esame del linguaggio e della terminologia in materia di beni e attività culturali e di elaborare le relative proposte».

Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 15:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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