Luca Sacchi, Del Grosso chiede scusa. Pirino: non sapevo avesse una pistola, ero lì per rubare

Sabato 26 Ottobre 2019
Omicidio Luca Sacchi, Valerio Del Grosso «ha chiesto scusa» ma con Paolo Pirino non risponde al gip
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Valerio Del GrossoPaolo Pirino, i due 21enni presunti assassini di Luca Sacchi, il 24enne ucciso con un colpo di pistola alla testa tre sere fa a Roma, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere questa mattina durante interrogatorio di convalida del fermo che si è tenuto questa mattina nel carcere di Regina Coeli davanti alla titolare dell'indagine, la pm Nadia Plastina, e al Gip di Roma. Nel pomeriggio, poi, il gip di Roma ha convalidato il fermo ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due ventunenni di San Basilio a cui sono contestati il concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi. Restano, dunque, nel carcere di Regina Coeli Valerio Del Grosso e Paolo Pirino.

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L'avvocato di Valerio Del Grosso: «Ha chiesto scusa. È molto provato». «Ha chiesto scusa per quello che è successo.
Non voleva di uccidere nessuno». Lo ha detto l'avvocato Alessandro Marcucci, difensore di 
Valerio Del Grosso lasciando Regina Coeli dopo interrogatorio di convalida del fermo per l'omicidio di Luca Sacchi. «Si è avvalso della facoltà di non rispondere e rimandiamo a un'altra occasione il confronto con i magistrati. È molto provato e dispiaciuto per quello che è successo», ha concluso il penalista.

Paolo Pirino«Non sapevo che Del Grosso avesse una pistola, ero lì solo per rubare». Non sapeva che Valerio Del Grosso avesse una pistola, era lì per una rapina e non voleva uccidere nessuno. È quanto avrebbe detto Paolo Pirino, secondo quanto si apprende, nel corso di una dichiarazione spontanea davanti al gip dopo avere deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il giovane è accusato del concorso in omicidio di  Luca Sacchi.

Un dipendente dell'hotel:
«Del Grosso è venuto qui da solo, era molto tranquillo». « Valerio Del Grosso è arrivato nella tarda serata di giovedì, dopo le 23. Non c'erano altre auto, era da solo. Ha fatto il check-in da solo, come un normale cliente. Non aveva prenotato ed era la prima volta che lo vedevamo, sembrava assolutamente tranquillo. Si è fatto dare una stanza e ha ringraziato». Così, all'Adnkronos, Matteo Gigli, capo ricevimento del Park hotel Cervara dove il 21enne accusato di aver sparato a Luca Sacchi ha provato a nascondersi. «Contrariamente a quanto ho letto, era da solo - ribadisce -, non era in compagnia di una ragazza, ha dato i suoi documenti che poi abbiamo fatto vedere ai poliziotti intervenuti poco più tardi e che, a quel punto, avuta la certezza che si trattava di lui, sono entrati nella stanza al piano terra».

«Quando si è presentato qui non aveva un bagaglio, nulla - continua Gigli - solo una bustina di plastica che ha anche poggiato serenamente sul bancone della reception. Quando abbiamo saputo cosa aveva fatto siamo rimasti basiti: abbiamo pensato che avesse discusso con la fidanzata, che avesse bevuto, ma mai che si stesse nascondendo. I poliziotti sono arrivati in venti, hanno dovuto forzare la porta perché non apriva».

 
 

Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 15:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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