Incidente funivia Mottarone: cabina precipita nel vuoto, 14 morti (anche bambini)

Domenica 23 Maggio 2021
Incidente funivia Mottarone: precipita cabina, 13 mort (anche bambini). «Tra le vittime turisti»
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Verbania, precipita la funivia Stresa-Mottarone: 14 il bilancio finale delle vittime dell'incidente. Tredici persone sono morte sul colpo, tra cui un bimbo di due anni, mentre un altro di nove è morto all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, dove è ricoverato in prognosi riservata l'unico superstite, un piccolo di 5 anni. «Pensavamo all'estate e alla zona bianca.

Siamo distrutti», dice il governatore, Alberto Cirio, in lacrime. «Sono un papà, quando vedi mettere il corpo di una mamma in una bara insieme a quello del figlio...».

Incidente funivia Mottarone, chi sono le vittime: tre giovani coppie, la famiglia e il bambino di due anni

 

 

Prima un sibilo, poi un boato «pazzesco» e un altro botto, meno forte. In pochi secondi quella che doveva essere la domenica della ripartenza, i casi di Covid che diminuiscono e le misure che si allentano, si è trasformata in tragedia, che tutta l'Italia piange. La funivia del Mottarone, che dal versante piemontese del lago Maggiore sale fino ai 1.491 metri del monte che le dà il nome, è precipitata al suolo e in un attimo le speranze e i sorrisi delle quindici persone all'interno della cabina sono svanite.

Chi sono le vittime: i nomi

La tragedia ha colpito quattro famiglie, due residenti in Lombardia, una in Emilia-Romagna e una in Calabria. Una famiglia, residente a Pavia, era di origine israeliana. Tra le vittime anche un 23enne nato in Iran ma residente a Damiante, in Calabria. Giovani e giovanissimi partiti questa mattina con le scarpe da ginnastica per un'escursione sul monte che si affaccia su due laghi, il Maggiore e d'Orta.

Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia; Peleg Tal, nata in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia; Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia; Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l' 11 febbraio del 1950; Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939; Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza); Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza); Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese; Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese; Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l'8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese); Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza); Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni. A questo elenco si aggiungono i nomi degli ultimi tre deceduti. Si tratta di Itshak Cohen, residente in Israele, Elisabetta Persanini di Vedano Olona e il piccolo Mattia Zorloni, anche lui di Vedano Olona, rimasto gravemente ferito nell'incidente e deceduto nel tardo pomeriggio in ospedale a Torino.

Impianto sotto sequestro

Sull'incidente la procura di Verbania ha aperto una inchiesta e il ministero delle Infrastrutture ha istituito una commissione ispettiva. «L'area è stata posto sotto sequestro, tutto dovrà essere oggetto di verifica», spiega il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che al momento ipotizza i reati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. «Ai motivi pensiamo da domani, quello di adesso è il momento del dolore - dice la sindaca di Stresa, Marcella Severino - quello che doveva essere un giorno di ripresa si è trasformato in un bruttissimo momento per la nostra comunità e per tutta l'Italia».

 

La prima ricostruzione dei fatti

Secondo una prima ricostruzione ad avere ceduto è stato il cavo di traino. «Gli altri sono intatti, ma è presto per dire quello che è accaduto dal punto di vista tecnico - afferma il tenente colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania - Bisognerà capire perché non sono scattati i dispositivi di sicurezza, che dovrebbero tenere la cabina ancorata».

Il racconto di un turista: «Si è sentito un botto pazzesco»

«Si è sentito un botto pazzesco, poi un altro meno forte, ma non abbiamo capito subito che si trattava della funivia». Alcuni villeggianti che trascorrevano la domenica nella zona del Mottarone descrivono così il momento in cui si è staccata una delle due cabine della funivia causando 13 morti. «Era l'ora di pranzo - aggiunge chiedendo di restare anonima - Non abbiamo capito subito, poi abbiamo iniziato a sentire le sirene dei mezzi di soccorso e abbiamo capito che era successo qualcosa al Mottarone. E abbiamo avuto paura».

L'incidente a 300 metri dalla vetta

 

Il cedimento della fune si sarebbe verificato a 300 metri dalla vetta della montagna dove c'è la stazione di arrivo. La cabina è crollata in un tratto boscoso e impervio, dove le operazioni di soccorso non sono facili. Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Verbania, quelli del distaccamento di Gravellona Toce e di Stresa, in azione anche un elicottero dei vigili del fuoco e due del 118.

Funivia Stresa-Mottarone, cos'è: dal lago Maggiore a 1491 metri d'altezza in 20 minuti, aveva riaperto da poco

La storia dell'impianto e le indagini

Dopo la chiusura tra il 2014 e il 2016, quattro anni fa la funivia, di proprietà del Comune di Stresa, ma gestita da una società privata, era stata sottoposta a importanti interventi di riqualificazione. Da allora la manutenzione era stata sempre effettuata, come assicura l'avvocato milanese della società che gestisce l'impianto, Pasquale Pantano: «I controlli, le verifiche, erano tutte a posto. Poi quel che è accaduto è tutto da verificare», afferma il legale, lasciando il Mottarone dopo un sopralluogo con i soccorritori e le forze dell'ordine. «L'ultimo controllo magnetoscopico della fune è stato effettuato nel novembre del 2020 e gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità», dichiara Anton Seeber, presidente di Leitner, azienda di Vipiteno che si occupava della manutenzione dell'impianto. A confermarlo ora dovranno essere le indagini. «Dovremo incaricare dei tecnici per accertare le cause», precisa il procuratore di Verbania Olimpia Bossi che nelle prossime ore dovrà anche valutare la sussistenza dell'ipotesi di reato di attentato alla sicurezza dei trasporti. Il ministro dei Trasporti, Enrico Giovanni, domani mattina sarà a Stresa accompagnato dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, dal governatore del Piemonte Cirio e dal sindaco di Stresa Severino.

Avviate procedure per commissione ministeriale

«Il Ministero ha già avviato le procedure per istituire una commissione su quanto accaduto e ha già avviato le verifiche sui controlli che sono stati svolti nel passato sull'impianto». Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini al Tg1 sulla tragedia della funivia. 

Draghi: «Cordoglio di tutto il governo»

«Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente della funivia Stresa - Mottarone. Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari». Lo afferma il presidente del consiglio Mario Draghi che segue ogni aggiornamento in costante contatto con il ministro Enrico Giovannini, con la Protezione Civile e con le autorità locali.

L'impianto era stato riaperto il 24 aprile

La funivia del Mottarone, dove oggi è avvenuto il tragico incidente con molte vittime, è stata aperta il 24 aprile dopo il periodo di chiusura dovuta alle restrizioni Covid. L'impianto collega il Piazzale Lido di Stresa alla vetta della montagna che divide il Lago Maggiore da quello di Orta. Un tratto panoramico della durata di 20 minuti diviso in due tronconi.

La funivia Stresa- Mottarone era stata chiusa nel 2014 e sottoposta a lavori di manutenzione ed era stata riaperta nel 2016. Un'altra lunga chiusura si era verificata alla fine degli anni '90. Nel luglio 2001 si era bloccata, in quel caso nel primo tratto dopo la partenza da Stresa ed stato necessario l'intervento dei soccorritori per portare in salvo una quarantina di turisti.

La revisione della funivia Stresa-Mottarone fu effettuata nel 2016 dalla società altoatesina Leitner di Vipiteno, una delle più importanti aziende operanti nel settore dei trasporti a fune. A quanto si è appreso, i tecnici della Leitner si stanno recando sul posto dell'incidente.

 

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Soccorso alpino: cabina accartocciata a terra

«La cabina della funivia è caduta da un punto relativamente alto e si è adagiata sul terreno ai piedi di un grande bosco. Ora appare sostanzialmente distrutta a terra - la cabina è di colore bianco e rosso - quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa». Lo ha raccontato Walter Milan del Soccorso Alpino parlando in diretta con Rainews 24 sulla caduta della funivia che collega Stresa con Mottarone.

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Gentiloni: «Lutto in una domenica che doveva essere di speranza»

 

«La tragedia della funivia di Stresa porta il lutto in una domenica che doveva essere di speranza. Penso al dolore infinito delle famiglie delle vittime di questo assurdo incidente». Così su twitter il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni.

 

MC-Roma capitale: riprendere in sicurezza - Alla luce di una tragedia le cui responsabilità andranno accertate ma che ha già profondamente colpito un Paese segnato da una stagione di lutti e sofferenze, Laila Perciballi - referente del protocollo Cisal, Movimento Consumatori - chiede al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ed al Presidente Draghi, che siano sottoposte «a rigido controllo ed a prove di funzionamento tutte le strutture pubbliche e private che, a causa dello stop delle attività turistiche per il contenimento della diffusione della pandemia, sono rimaste ferme così da evitare ulteriori tragedie». 

Ultimo aggiornamento: 25 Maggio, 07:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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