Donna strangolata all'Argentario, il marito confessa al telefono

Giovedì 16 Febbraio 2017
Donna strangolata all'Argentario, il marito confessa al telefono
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Prima la lite, poi il marito le ha legato il cavo della stampante del pc intorno al collo e l'ha strangolata. È un nuovo caso di femminicidio quello che si è consumato mercoledì pomeriggio in un palazzo a Pozzarello, periferia di Porto Santo Stefano, all'Argentario. Anna Edvige Costanzo, 68 anni, è stata trovata stamani senza vita riversa sul pavimento nel suo appartamento, al secondo piano, dove viveva con Alberto Novembri, 70 anni, sposato un anno e mezzo fa. L'uomo, un pensionato, dopo aver confessato, è stato rinchiuso in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo della parentela. I carabinieri del nucleo investigativo e quelli della compagnia di Orbetello lo hanno arrestato oggi verso le 11 su un treno, a Capalbio.

Stava tornando da Roma «per consegnarsi alle autorità - ha spiegato il suo avvocato, Roberto Cerboni -. È sconvolto per questa tragedia. È stato un raptus di follia». I Novembri vengono descritti dai vicini di casa come due coniugi affiatati, che non avevano mai dato segni di dissapori tra loro: quattro figli lei, avuti da un precedente matrimonio, tre figli lui - due maschi e una femmina - avuti dalla prima moglie. L'uomo, ora in pensione, aveva lavorato all'ospedale di Orbetello fino a qualche anno fa. La vittima aveva invece lavorato nel settore alberghiero. Forse qualche dissidio, si racconta, era nato tra i figli e la donna; questo potrebbe aver poi provocato l'incomprensione tra i due anziani coniugi, sfociata nella lite finita in tragedia.

Secondo la ricostruzione fatta dall'uomo di fronte al pm Maria Navarro, Novembri avrebbe ucciso la moglie, poi avrebbe raggiunto Roma nella tarda serata di mercoledì con bus e treno.
Ma, preso dal rimorso sarebbe tornato in Maremma, dove avrebbe provato a contattare i carabinieri dell'Argentario e avrebbe passato la notte al freddo, fuori dalla stazione di Grosseto. Stamani sarebbe quindi ripartito, sempre in treno, in direzione di Roma e poi, intorno alle 9,30 avrebbe ripreso di nuovo il Roma Termini-Pisa, questa volta per consegnarsi ai carabinieri di Grosseto. I militari lo hanno bloccato e arrestato a Capalbio. Tuttavia decisiva per ritrovare il cadavere e poi anche l'omicida sarebbe stata la telefonata-confessione che il pensionato ha fatto stamani al suo amico tabaccaio: «Ho fatto una cazzata», gli ha detto facendo riferimento all'uccisione della moglie e facendo così scattare l'intervento dei carabinieri. «Dopo il delitto - ha scritto in una nota il procuratore Raffaella Capasso - l'uomo ha tentato di far perdere le proprie tracce, allontanandosi da Orbetello. Sono in corso le indagini finalizzate all'accertamento del movente, verosimilmente riconducibili a dissapori tra i due anziani coniugi». «Era una buona persona, non si è mai comportato male - ha detto ai cronisti la figlia del primo marito della donna strangolata -. Una cosa del genere non me la sarei mai aspettata». Per sabato è stato fissato l'interrogatorio di garanzia di Novembri di fronte al gip.
Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 12:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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