Giuseppe De Martino, arrestato a Napoli il noto cardiologo: sciava sulle Alpi invece di operare

Il medico operava presso la Mediterranea di Napoli: interventi contro le direttive della clinica

Sabato 23 Luglio 2022 di Valentino Di Giacomo
Giuseppe De Martino, arrestato a Napoli il noto cardiologo: sciava sulle Alpi invece di operare
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NAPOLI - È finito agli arresti domiciliari il cardiologo Giuseppe De Martino, il professionista originario di Pagani già rinviato a giudizio lo scorso anno dal Tribunale di Napoli per falsificazione di cartelle cliniche in una precedente inchiesta condotta dal pm Henry John Woodcock.

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Giuseppe De Martino, le accuse

Stavolta le accuse sono ancor più gravi. Il medico - che operava presso la Clinica Mediterranea di Napoli - faceva risultare di essere in sala operatoria mentre invece era in vacanza sulla neve in un relais di Madonna di Campiglio, ma soprattutto effettuava interventi più invasivi - bisognerà dimostrare se necessari - perché avevano un costo maggiore rispetto a quelli semplici. Infine De Martino è accusato di aver somministrato degli anestetici senza averne titolo oppure di aver minacciato infermieri ed altri operatori della Clinica Mediterranea che si rifiutavano di iniettare gli anestetici senza la supervisione degli specialisti.

 

È proprio grazie alle denunce interne della struttura napoletana che è scattata quest'ultima inchiesta condotta dai pm Mariella Di Mauro e Fabrizio Vanorio. L'accusa, che è riuscita comunque a far convalidare la richiesta degli arresti domiciliari dal gip Giovanna Cervo, ha messo sotto indagine il medico originario del Salernitano per falso ideologico e materiale, violenza privata e minacce per costringere a commettere un reato. Per ben 32 volte, in appena quattro giorni, quindi falsificando - secondo le acquisizioni di prova effettuate dai Nas dei carabinieri - delle cartelle cliniche, mentre invece il professionista era a Madonna di Campiglio. 

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Le accuse forse più gravi riguardano però le modalità e la tipologia di interventi effettuati da De Martino. «Pratiche pericolose», secondo la testimonianza di Giuseppe Galano, direttore del 118 di Napoli. Per il trattamento delle aritmie De Martino privilegiava effettuare interventi anziché di «ablazione semplice», di «l'ablazione ibrida», un tipo di operazione che comporta più costi e più rischi. Soprattutto richiede uno staff (anestesisti e un cardiochirurgo) e strutture (una sala operatoria e non un emodinamica come avveniva) adeguati. Se un intervento di ablazione semplice ha un costo di poco meno di 4mila euro, uno di ablazione ibrida costa quattro volte tanto: 16mila euro. Perché correre dei rischi per i pazienti? Secondo l'accusa il medico aveva preteso e ottenuto che la Clinica acquistasse gli strumenti utilizzati per le operazioni da una società di intermediazione di proprietà della moglie. In poco tempo la Mediterranea - estranea alle indagini - ha versato sul conto di questa società della consorte di De Martino circa 6 milioni di euro. Interventi effettuati contro le direttive di sicurezza della clinica: non in una sala operatoria alla presenza di un cardiochirurgo ma in una sala emodinamica, senza la presenza di anestesisti. Un intervento rischioso: in un caso è anche morto un paziente che ha fatto scattare un'indagine separata a carico di De Martino, già conclusa, per omicidio colposo e sulla quale si attende il rinvio a giudizio. C'è un altro episodio in cui un paziente, un 40enne, è morto dopo l'intervento, ma i familiari dell'uomo non hanno sporto denuncia.

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In un caso - secondo le tante testimonianze raccolte all'interno della clinica - De Martino avrebbe fatto risultare di aver fatto un intervento di ablazione ibrida, mentre invece aveva realmente effettuato l'ablazione semplice per incassare - secondo l'accusa - più soldi dall'assicurazione. E poi ci sono una serie di episodi segnalati in cui il cardiologo effettuava delle anestesie senza poterlo fare, altri in cui risultava la collaborazione degli anestesisti senza che però fossero realmente presenti durante le operazioni. E ancora minacce contro gli infermieri: «Qui comando io», urlava. Quando poi la direzione generale ha provato a fermarlo, ecco che De Martino cercava di colpire un manager pedinandolo e - si proponeva in un'intercettazione - di scoprire l'esistenza di un'amante del manager così da inviare delle foto alla moglie di chi voleva ostacolarlo. «De Martino - spiega il suo legale Alfonso Mutarelli - respinge ogni accusa e già il 25 luglio nell'interrogatorio di garanzia, fornirà ogni chiarimento». 

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Ultimo aggiornamento: 25 Luglio, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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