L'INDAGINE

Alessandro Impagnatiello, il testimone: «Lui e la madre si informarono sulle telecamere dopo l'omicidio»

Il legale della famiglia della vittima: "Sulle aggravanti vogliamo vederci chiaro"

Martedì 6 Giugno 2023

Terminati i rilievi, ritrovata pellicola utilizzata per corpo

Sono terminati intorno alle 22 i rilievi tecnico-scientifici dei carabinieri della sezione investigazioni scientifiche (Sis) nell'appartamento di via Novella, a Senago, dove è stata uccisa Giulia Tramontano.

Dopo l'abitazione, esaminata per oltre 7 ore, i militari in serata hanno effettuato accertamenti nel garage e nella cantina al piano interrato, in cui il barman 30enne ha confessato di aver nascosto il corpo di Giulia, prima di gettarlo in un'intercapedine dietro a dei box a qualche centinaio di metri di distanza, in via Monte Rosa. Gli accertamenti - a quanto si apprende - hanno dato esito positivo: sono state repertate diverse tracce ematiche, il ceppo di coltelli indicato da Impagnatiello e una pellicola trasparente, compatibile con quella utilizzata, tra l'altro, per avvolgere il cadavere.

Il testimone: «Impagnatiello e la madre si informarono sulle telecamere vicine al cadavere dopo l'omicidio»

Alessandro Impagnatiello e la madre lunedì 29 maggio, due giorni dopo l'omicidio della fidanzata incinta Giulia Tramontano commesso dal 30enne che ha confessato, sarebbero andati in un bar a qualche decina di metri dal luogo dove, nella notte tra il 31 maggio e il primo giugno, è stato trovato il cadavere, per chiedere informazioni sulla presenza di telecamere all'esterno del locale. Da quanto si è saputo, lo avrebbe confermato lo stesso gestore del locale sentito nelle indagini della Procura di Milano e dei carabinieri.

Dai rilievi emergono altre contraddizioni nella confessione di Impagnatiello

Da rilievi effettuati oggi dai pm di Milano e dai carabinieri nella casa di Senago, nel Milanese, dove Giulia Tramontano è stata uccisa dal suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, emergono altre contraddizioni sulla dinamica dell'omicidio ricostruita dall'uomo durante la sua confessione. È quanto si è appreso da fonti qualificate. Dalle indagini inoltre emerge che il suo è un profilo che, in ambienti investigativi e requirenti, viene definito da «narcisista manipolatore».

Procura: "Alcune ricerche sul web di Impagnatiello fanno ritenere che l'uomo abbia pianificato l'omicidio"

La Procura di Milano nell'indagine sull'omicidio di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello, in queste ore ha raccolto elementi che fanno ritenere che l'uomo abbia pianificato l'omicidio qualche giorno prima rispetto a sabato 27 maggio. Da quanto si è appreso da fonti qualificate ci sono delle ricerche fatte dal barman sul web che fanno retrodatare la premeditazione.

Dopo 7 ore terminati rilievi carabinieri in appartamento a Senago

Sono terminati pochi minuti fa, dopo oltre 7 ore, i rilievi tecnico-scientifici dei carabinieri della sezione investigazioni scientifiche (Sis) nell'appartamento di via Novella, a Senago, dove è stata uccisa Giulia Tramontano. Nell'abitazione, trovata in ordine e apparentemente ben pulita, l'esame con il Luminol ha rivelato però «moltissime tracce ematiche e biologiche».

Addetto alle pulizie: "Impagnatiello mi aveva chiesto la scopa per pulire il garage"

Alessandro Impagnatiello «mi ha chiesto scopa e paletta per pulire il garage». Lo ha raccontato, intercettato questa mattina dal Tg1, il signor Francesco, l'addetto alle pulizie del condominio di Senago dove vivevano Giulia Tramontano e il compagno che l'ha uccisa lo scorso 27 maggio, prima di occultarne il cadavere, tentando due volte di bruciarlo. E infatti il signor Francesco, sentito ieri dai carabinieri che indagano sull'omicidio, racconta di aver notato «cenere da due tre gradini sopra il pianerottolo (in cui la coppia viveva, ndr) fino al garage. Non era una scia, era del materiale sospeso, leggero, ma quando si scopava, si capiva che non era polvere». Un dettaglio che in quel momento non insospettisce l'addetto alle pulizie, ignaro della scomparsa di Giulia. «Io martedì non sapevo ancora niente, quindi non ho pensato nulla», spiega Francesco, che solo quando Impagnatiello, nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana confessa l'omicidio, dice di aver «collegato quello che avevo visto e sentito con quello che veniva detto in televisione». Dopo aver notato la cenere, il martedì mattina l'addetto alle pulizie incontra Impagnatiello nei garage. «Ero nel locale pattumiera, stavo pulendo il bidone dell'immondizia e lui mi ha chiesto scopa e paletta per pulire il garage». Attrezzi che vengono consegnati a Impagnatiello, che poi «li ha rimessi a posto». In quel momento il barman 30enne reo confesso «non era agitato, era tranquillo», riferisce Francesco.

Molte tracce ematiche e biologiche repertate in casa a Senago

Sono moltissime le tracce ematiche e biologiche repertate nell'appartamento della palazzina di Senago, nel Milanese, e sulle scale che conducono alla cantina e al box dove Alessandro Impagnatiello ha nascosto, prima di sbarazzarsene, il corpo di Giulia Tramontano la fidanzata uccisa al settimo mese di gravidanza la sera di sabato 27 maggio. Secondo quanto si apprende stamane durante i rilievi scientifici è stato individuato una notevole quantità di chiazze che ora dovranno essere esaminate per ricostruire la dinamica dell'accoltellamento e dell'occultamento del corpo della giovane.

Procura: analisi su più coltelli trovati in casa di Giulia

La procura di Milano ha delegato ai carabinieri gli accertamenti scientifici su alcuni coltelli infilati in un ceppo che si trovava sopra il frigorifero nell'appartamento di Senago, nel milanese, dove Alessandro Impagnatiello ha ucciso la sua fidanzata Giulia Tramontano, al settimo mese di gravidanza. Le analisi serviranno per individuare, in base anche alla compatibilità della lama con le ferite inferte, quale sia il coltello che è stato utilizzato per uccidere la 29enne.

La sorella di Giulia: "Alla morte di chi ami non c'è rimedio". Domani fiaccolata a Roma

«Io sarò forte contro tutto, meno contro la morte di chi amo. A questo solo non c'è rimedio». Chiara Tramontano, la sorella minore di Giulia, la ventinovenne incinta di sette mesi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, lo ha scritto in una storia su Instagram postando una foto con tutta la famiglia. Chiara ha anche postato l'annuncio di una fiaccolata «per Giulia e tutte le donne uccise» in programma domani in piazza Santi Apostoli a Roma.

Trovato anche il coltello

«L'arma è stata indicata, è stata repertata ,sapremo tutto quanto all'esito». Lo ha detto l'avvocato della famiglia di Giulia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti uscendo dal sopralluogo durante il quale è stato trovato il coltello che Alessandro Impagnatiello avrebbe usato per uccidere la fidanzata Giulia Tramontano nella loro casa di Senago. Si tratta dell'arma che il barman 30enne ha detto di aver lavato e riposto dopo l'omicidio in un ceppo portacoltelli sopra il frigorifero della cucina. Poco prima avevano lasciato la casa senza rilasciare dichiarazioni anche il pm Alessia Menegazzo e il procuratore aggiunto Letizia Mannella.

 

Il passaporto bruciato

È stato Alessandro Impagnatiello, ora in carcere per l'omicidio, a spiegare agli inquirenti e agli investigatori, come si legge nel verbale della sua confessione, di aver gettato le «carte (...) nello stesso tombino dove ho buttato il cellulare, mentre il passaporto l'ho bruciato la sera in cui ho ucciso Giulia». Intanto proseguono le ricerche dei militari, con la collaborazione dei vigili del Fuoco di Milano, per trovare anche il telefonino della 29enne

Trovati patente, bancomat e carta di credito di Giulia Tramontano in tombino

I carabinieri di Milano hanno rinvenuto stamani la patente, il bancomat e la carta di credito di Giulia Tramontano - la 29enne uccisa dal fidanzato Alessandro Impagnatiello - in un tombino nel parcheggio della metropolitana Comasina a Milano. Proseguono le ricerche dei militari anche nell'abitazione del delitto a Senago, nel Milanese.

Sopralluogo degli investigatori nell'abitazione in cui Giulia Tramontano è stata uccisa

E' cominciato a Senago in via Novella, il sopralluogo degli investigatori nell'abitazione in cui Giulia Tramontano, 29 anni, incinta di 7 mesi, sarebbe stata uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello nella notte tra il 27 e il 28 maggio. Davanti alla casa sono già posizionate tutte le tv per le dirette e si sta radunando una piccola folla di curiosi. L'abitazione si trova a poche centinaia di metri di distanza da via Monte Rosa, dove è stato trovato il corpo di Giulia. Il punto è diventato in questi giorni un luogo di pellegrinaggio e proprio ieri il sindaco Magda Beretta ha invitato i cittadini - in accordo con la famiglia Tramontano - a portare i loro omaggi e i loro messaggi attorno alla panchina rossa contro la violenza sulle donne, nel parco Falcone e Borsellino. Dopo l'arrivo dei carabinieri che hanno tolto i sigilli al l'appartamento, a mezzogiorno è arrivato il furgone della sezione scientifica che ha imboccato la rampa dei box. Quindi sono entrati nella casa il procuratore aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo. Poco prima era arrivato in via Novella anche l'avvocato della famiglia Tramontano, Giovanni Cacciapuoti.

Alessandro Impagnatiello, l'altra donna del killer: «Ho avuto paura e ho raccolto le prove, lo volevo incastrare»

Si cerca il cellulare di Giulia in un tombino

I carabinieri con il supporto dei vigili del fuoco stanno cercando il cellulare di Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, cellulare che, come lui stesso ha confessato, sarebbe stato gettato in un tombino alla fermata della metropolitana Comasina, a Milano. Le ricerche sono in corso da stamani e sono contemporanee ai rilievi tecnico-scientifici che si stanno svolgendo nell'abitazione di Senago (Milano) della coppia oltre che nel garage in cui il 30enne ha detto di aver nascosto il cadavere per giorni.

Il legale dei parenti di Giulia: "Sulle aggravanti vogliamo vederci chiaro"

Il sopralluogo nell'abitazione dell'omicidio di Giulia Tramontano «sarà utile per verificare effettivamente ogni elemento dell'azione relativa anche alla giusta contestazione delle aggravanti già riconosciute» nei confronti del fidanzato Alessandro Impagnatiello «e anche delle altre per le quali la procura giustamente al pari della famiglia vuole vederci chiaro». Così Giovanni Cacciapuoti, legale dei parenti della vittima, al suo arrivo a Senago, nel Milanese, per i rilievi dei carabinieri. «Dalla condotta di Impagnatiello», reo confesso, i familiari «hanno avuto subito l'impressione che non raccontasse tutta la verità.

 

 

Proseguono le indagini su Alessandro Impagnatiello, il killer di Giulia Tramontano: si cerca il cellulare della vittima. Sopralluogo nell'abitazione della vittima.

Alessandro Impagnatiello, sparito il cellulare di Giulia Tramontano: «L'ho buttato nel tombino». Dai video al lenzuolo, i nodi

Giulia Tramontano, il procuratore di Tivoli: «Il tradimento può essere una forma di sopraffazione, ma è l'uomo che deve fermarsi»

Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 15:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci