In ufficio di buonora, come era solito fare, il questore di Biella Gianni Triolo si è suicidato con la pistola d'ordinanza.
Gianni Triolo suicida a Biella
La sua morte «ha sconvolto tutte le istituzioni e la comunità biellese», aggiunge il prefetto Franca Tancredi che, appresa la notizia, ha convocato d'urgenza un Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica. Originario di Pescara, dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1987 Triolo era entrato in polizia come vicecommissario. Ha lavorato al Reparto Mobile di Torino, poi il trasferimento a La Spezia, la città dove ha messo su famiglia, e gli incarichi da dirigente dell'Ufficio personale e da Capo di Gabinetto. Primo Dirigente dal 2002, ha diretto la Divisione Anticrimine della Questura di Massa Carrara, dove ha rivestito anche il ruolo di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione.
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Poi una nuova parentesi a La Spezia, dapprima come Dirigente della Divisione Anticrimine, poi come Vicario del Questore, incarico ricoperto anche a Pisa. Nel 2019 la promozione a Dirigente Superiore e l'incarico da questore di Biella dopo alcuni mesi all'Ufficio Centrale Ispettivo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in qualità di Ispettore Generale. «Rimango senza parole nell'apprendere la notizia della tragica scomparsa del nostro questore di Biella - commenta il viceministro allo Sviluppo economico, il senatore biellese Gilberto Pichetto -. Gianni Triolo è stato un grande servitore dello Stato e la sua morte lascia un incolmabile vuoto in tutti quelli che lo hanno conosciuto e hanno avuto l'onore e il privilegio di lavorare con lui. Questa notizia addolora tutta la nostra comunità, ci uniamo al cordoglio della sua famiglia. È un dolore fortissimo», si limita ad aggiungere