Giampaolo Amato, il medico della Virtus e l'amante intercettata. Lui: «Vedrai ho scelto te». Lei risponde: «Questo è un pazzo furioso»

Spuntano le conversazioni con il medico arrestato a Bologna per l'omicidio della moglie Isabella Linsalata

Mercoledì 12 Aprile 2023
Giampaolo Amato, il medico della Virtus e l'amante intercettata. Lui: «Vedrai ho scelto te». Lei risponde: «Questo è un pazzo furioso»

«Ma secondo te, ci dobbiamo veramente iniziare a pensare, questo qua fuori di testa può aver fatto qualcosa quella sera?». «Questo qua», per gli investigatori, sarebbe Giampaolo Amato, il medico arrestato a Bologna per l'omicidio della moglie Isabella Linsalata e le parole intercettate sono della giovane con cui l'uomo aveva una relazione extraconiugale.

Le intercettazioni

La telefonata agli atti dell'inchiesta è del primo aprile 2022, alcuni mesi dopo la morte di Linsalata, tra la giovane e un'amica.

La prima, osserva il Gip, «mette in campo l'ipotesi che davvero Amato possa aver ucciso la moglie» la sera tra il 30 e il 31 ottobre 2021, e questa circostanza è, secondo il giudice, «elemento a carico di straordinaria importanza». Nella conversazione con l'amica, si chiede la giovane donna: «Questo riesce ad essere un pazzo furioso, ma davvero noi siamo convinti che lui... non si sia fatto venire un momento di delirio, perché io in quel periodo no non gli rispondevo più al telefono, non ci sentivamo più: ero dura di nuovo...». Il riferimento è agli alti e bassi della relazione tra i due. 

I messaggi tra i due

Lei, l'amante, era stanca di fidarsi. Amato incassava, prendeva tempo, e prometteva: "Vedrai. Dammi retta, io ho scelto Te". E ancora: "Da Sempre sei l'oggetto dei miei pensieri Più Belli e dei progetti più importanti".

La morte della suocera

Il medico bolognese risulta indagato anche per la morte della suocera, Giulia Tateo, morta 22 giorni prima della figlia. Emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Claudio Paris, dove si sottolinea però che gli esiti medico-legali su questo secondo caso di possibile omicidio con somministrazione di farmaci sono da intendersi «come preliminari e necessitanti di indagini di conferma». Le analisi sono «risultate positive a Midazolam ed al suo metabolita», ed è emerso anche il sospetto della presenza di sevoflurano nel prelievo di polmone. 

Il veleno nella tisana

Un'ipotesi plausibile, secondo il Gip Claudio Paris, è che Giampaolo Amato abbia somministrato i farmaci letali alla moglie all'interno di una tisana. «Riacquistata da qualche tempo la fiducia della moglie - ricostruisce il giudice che ha disposto il carcere per il medico 64enne - l'indagato ben può averle somministrato il Midazolam all'interno di qualche bevanda, come peraltro aveva già fatto in passato». Del resto, sottolinea «è proprio la figlia» a riferire della ripresa abitudine del padre di preparare tisane per la madre. I due coniugi, che vivevano sostanzialmente da separati in casa, secondo le indagini nel periodo precedente alla morte della 62enne, tra il 30 e il 31 ottobre 2021, sembravano stessero vivendo un periodo di riavvicinamento. Secondo il Gip, sulla base delle consulenze medico legale disposte, «deve affermarsi che la Linsalata è deceduta per un'intossicazione acuta da (diversi) xenobiotici». Per la Procura sostanze sedative e psicotrope/psicoattive e, in particolare, sevoflurano e midazolam.

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