Alessandro stroncato a 21 anni dalla cocaina. La madre chinata sulla bara: «Giustizia, giustizia»

Giovedì 30 Luglio 2020 di Alessandra Di Filippo
Funerale Alessandro Di Nino a Pescara (Fotomax)
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Folla, ieri pomeriggio, al Villaggio Alcyone di Pescara per l'ultimo saluto ad Alessandro Di Nino, il 21enne morto sabato mattina nel reparto di Rianimazione, dopo essere stato trovato in una pozza di sangue in una stanza al quarto piano dell'hotel Holiday. A stroncare la sua giovane vita, complicanze legate all'assunzione di cocaina in dosi massicce. A risuonare dentro e fuori la chiesa di Nostro Signore Gesù, le urla di disperazione di mamma Maria piegata sulla bara bianca del figlio sino a sentirsi male. Parole, pronunciate e gridate tenendo sempre stretto accanto a sé il fratellino più piccolo di Alessandro, a tratti incomprensibili per via del pianto ininterrotto. Chiare invece, quando sempre davanti alla bara, coperta da fiori bianchi, con lo sguardo fisso sulla foto del figlio. è tornata a chiedere giustizia.

«“Non ci posso credere, Ale, non ci posso credere. Rimani con me», quindi “giustizia, giustizia”. Vicino a lei, distrutto, il marito Lello e poi gli adorati nonni del ragazzo: Remo e Anna Maria, Antonio e Teresa. Per i familiari, ma anche per i tantissimi amici presenti, una vicenda assurda e inspiegabile. Per tutti, Alessandro era un ragazzo bravo e buono. Di qui ora la richiesta della verità. «Per lui – ha ripetuto la mamma – voglio soltanto giustizia, capire cosa gli è successo». Prima di giungere in chiesa, il carro funebre con il feretro si è fermato davanti all'abitazione di via De Lollis, in cui Alessandro viveva con i genitori e i due fratelli Riccardo e Leonardo e dove venerdì sera era atteso come sempre. E invece , qualche ora dopo, in un hotel, la tragica scoperta.

Dall'altare, un monito e un appello ai giovani ha voluto lanciare, durante l'omelia, il parroco Don Antonio Del Casale. “Ragazzi, non abboccate”. «Non devono esserci le condizioni – ha sottolineato - perché si smetta di vivere e allora tutta la nostra società è chiamata a responsabilità ma anche voi giovani a difendervi dal male, dalle illusioni, da chi vi tratta come un mercato a cui propinare qualsiasi cosa tanto pensa che voi abboccate.

Ma non lo fate e guardatevi dentro. Non dovremmo essere qui a celebrare il funerale di un giovane di 21 anni, - ha proseguito - quindi umanamente siamo tutti sconcertati, ma la parola e l'amore di Dio possono illuminare quello che stanno vivendo i genitori, i fratelli e i nonni». Poi rivolgendosi, di nuovo ai ragazzi, «Voi avete il sogno di Dio, che purtroppo Alessandro non ha potuto portare avanti, e siete chiamati a realizzarlo». All'interno della chiesa, nonostante il caldo afoso, tantissime persone. Al termine della cerimonia religiosa, si sono poi tutte riversate fuori la chiesa dove gli amici più cari di Alessandro hanno fatto volare in cielo palloncini bianchi e celesti.

Ultimo aggiornamento: 11:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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