Rogo la scorsa notte in una baracca del ghetto di Borgo Mezzanone, agglomerato abusivo l'agglomerato abusivo sorto a pochi chilometri da Foggia. Un cittadino straniero è morto. Le cause del rogo non sono ancora accertate. La baracca si trova nella zona interessata dagli abbattimenti delle scorse settimane. A quanto si è appreso, il corpo completamente carbonizzato della vittima, che non è stata ancora identificata, è stato scoperto solo dopo la conclusione delle operazioni di spegnimento dell'incendio.
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La vittima è un giovane gambiano di 26 anni, il quale era fino a poco tempo fa ospite del Cara - Centro Richiedenti Asilo che si trova esattamente accanto alla baraccopoli abusiva.
«La tragedia conferma che i grandi insediamenti di stranieri, legali e abusivi, che abbiamo ereditato dalla sinistra erano e sono un problema». Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, commenta la morte di un gambiano nel ghetto di Borgo Mezzanone in seguito ad un incendio. «Abbiamo il dovere - continua - di riportare sicurezza, ordine e legalità continuando con i controlli, gli sgomberi e i progressivi svuotamenti».
«L'abbiamo fatto a San Ferdinando (dove la baraccopoli abusiva era arrivata a contenere fino a 3mila persone) e stiamo intervenendo a Borgo Mezzanone (ora nel Cara ci sono meno di 150 ospiti, nel 2017 erano circa 1.600 e recentemente abbiamo cominciato ad abbattere l'insediamento abusivo nato nei dintorni dove sono gravitate fino a 4mila persone) - continua Salvini -. Non solo. Abbiamo chiuso i grandi centri di accoglienza veneti a Cona e Bagnoli e stiamo azzerando le presenze a Mineo. Andiamo avanti, passando dalle parole ai fatti».