«Me lo volevano portare via. Stava giocando a pallone sotto casa, lo guardavo dalla finestra poi non l’ho visto più» ha raccontato la mamma sconvolta ai vicini di casa che per primi l’hanno soccorsa nel vialetto. Così è scattato l’allarme per il tentato rapimento di un bambino di nove anni sabato mattina in via Arsia a Fiumicino, comune del litorale alle porte della Capitale. I rilievi sono stati assegnati agli agenti della squadra Mobile mentre i poliziotti del distretto locale stanno indagando per accertare quanto avvenuto e per risalire all’identità del sequestratore che in pieno giorno ha tentato di rapire un bambino di nove anni. Così come ha poi riferito la vittima stessa, il bambino scampato al sequestro, un uomo intorno alle dieci del mattino si sarebbe introdotto nel vialetto della palazzina dove vive con la famiglia mentre stava giocando.
LE TRACCE
Per tutta la giornata gli agenti hanno ascoltato i residenti di via Arsia. «Abbiamo sentito gridare e siamo corsi in strada. Non ci siamo accorti di nulla, non possiamo credere che proprio qui abbiano cercato di rapire quel bimbo» ripetevano ancora ieri. Con il sospetto che l’orco si nasconda tra loro: «Questa è una zona residenziale di Fiumicino, le famiglie si conoscono tutte. Siamo tutti amici: chi potrebbe mai compiere un gesto così vile? E perché?» si domandano i residenti ora preoccupati per i loro bambini. «Non mi sento tranquilla neanche di far giocare mia figlia nel nostro giardino. Fino a quando non capiremo chi è stato, non possiamo tornare alla normalità» dice Francesca, mamma di una bambina di 12 anni.
L’INCHIESTA
Un’inchiesta complicata per i poliziotti che non escludono nessuna ipotesi. Ecco perché l’indagine si sta concentrando anche sui familiari del bambino, sui parenti, sugli amici. Tuttavia: «Se il bambino avesse riconosciuto l’uomo che ha tentato di portarlo via, lo avrebbe subito riferito» precisano i poliziotti. Ancora ieri i genitori della vittima, che hanno lasciato l’appartamento di via Arsia, sono stati ascoltati per capire se dietro il tentato sequestro si nascondano vendette o ritorsioni di qualcuno vicino al bambino. Allo stesso tempo, gli investigatori stanno analizzando la situazione economica della famiglia che nel comune di Fiumicino gestisce alcune attività. Non è stato infatti ancora escluso neanche il movente economico.
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