Tentano di rapire un bambino di 9 anni, la vicina: «Il rapitore ci stava tenendo d'occhio. Sapeva troppe informazioni»

Il bambino è riuscito a fuggire dal suo rapitore e a correre dalla mamma: si cerca un 50enne

Lunedì 24 Aprile 2023 di Flaminia Savelli
Tentano di rapire un bambino di 9 anni, la vicina: «Il rapitore ci stava tenendo d'occhio. Sapeva troppe informazioni»

«Non riesco ancora a mettere a fuoco quello che è accaduto, l'ho detto anche ai poliziotti che mi hanno ascoltata. Quando sono arrivati, ero con la mamma del piccolo, cercavo di consolarla, le ripetevo: "Guarda sta qui, non è successo nulla"». Non trattiene le lacrime la vicina di casa della famiglia di Fiumicino il cui figlio è scampato al tentativo di sequestro.


Dove si trovava sabato mattina?
«Ero in casa, vivo come affittuaria al secondo piano da diversi mesi.

Così ho conosciuto la mamma e il bambino, una famiglia come tante, davvero. Non riesco a dare una spiegazione a ciò che è accaduto».


Quando si è accorta che il bambino era in pericolo?
«Solo quando ho sentito la mamma gridare. Sono corsa nel vialetto e l'ho trovata con il figlio che chiedeva aiuto. Qualcuno, non saprei dire chi, ha chiamato i soccorsi. Lei era sconvolta e anche il bambino, non abbiamo capito subito cosa era accaduto. Poi mi ha detto poche frasi... sono state sufficienti per capire l'incubo che era appena iniziato».


Poi cosa è accaduto?
«Sono arrivate le auto della polizia, un'ambulanza. Sono attimi ancora confusi perché non appena ho capito cosa era accaduto, anche io sono stata assalita dal panico».


Cosa ha riferito agli investigatori?
«C'è un'indagine in corso e la situazione è molto delicata. Ho cercato di ricordare, di fare mente locale sui giorni precedenti. Se c'è stato un particolare, un dettaglio che forse mi è sfuggito e che oggi invece potrebbe essere determinante».


Cioè?
«Quell'uomo ha agito in pieno giorno, in una strada trafficata. Inoltre il vialetto dove il bambino stava giocando è interno e dall'esterno non si vede nulla. Il rapitore tutte queste informazioni doveva saperle. Chissà da quanto tempo ci teneva sotto controllo, non solo la famiglia del bambino, ma anche noi vicini di casa».


Ha avuto modo in questi mesi di incontrare parenti o amici della famiglia?
«Nessuno in particolare. Quello che posso dire è che si tratta di una famiglia normale. Il bimbo è molto sveglio, si è difeso. Ma questo non cambia la gravità di ciò che è accaduto. Adesso vorrei solo stare accanto alla mia amica che non vedo da sabato mattina. Sono andati via con la polizia e non sono più tornati. Non so dove siano andati. Ora nel palazzo ci sono solo io e ho molta paura. Non mi sento più al sicuro in casa mia».

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