Elia Baby, calci e bottigliate a un ragazzo in stampelle: trapper a giudizio per la rissa all'Art Cafè di Roma

Le minacce: "T'ammazzo! Non devi guardare le ragazze. Sai chi sono io..."

Mercoledì 7 Giugno 2023 di Andrea Noci
Elia Baby, calci e bottigliate a un ragazzo in stampelle: trapper a giudizio per l'ennesima rissa

Minacce, calci tirati alle stampelle di un ragazzo con la gamba ingessata, con tanto di bottigliata sul volto. Tutto per gelosia. Il trapper Elia 17 Baby, all'anagrafe Elia di Genova, torna sotto la luce dei riflettori, non del palcoscenico, ma della cronaca giudiziaria.

Di Genova, oltre a essere sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, perché accusato di aver accoltellato alla schiena lo scorso agosto 2022 un 35enne su una spiaggia a Marinella, vicino Porto Rotondo, si trova a processo accusato dalla procura di Roma di lesioni e minacce. Insieme a lui, siede sul banco degli imputati anche Gabriele Monteleone, romano di 26 anni. La vittima, un coetaneo del trapper, a causa della bottigliata aveva riportato una «ferita lacero-contusa a tutto lo spessore del labbro superiore» - come si legge nel capo d'imputazione - per la quale erano stati necessari 32 giorni di prognosi.

I FATTI

È l'8 aprile del 2017 e la carriera artistica di Elia 17 Baby è ben lontana dal decollare. Insieme all'altro imputato decide di godersi la serata all'Art Cafè, un locale a Villa Borghese, all'interno del quale si trova anche Filippo Fratini (classe 1996) con la sua comitiva. Quest'ultimo ha una gamba ingessata, ma sceglie comunque di andare a divertirsi con alcuni amici. La nottata, però, prende una piega inaspettata. Filippo e i suoi amici stanno ballando, quando conoscono un gruppetto di ragazze. Sono più o meno le quattro del mattino. È a quel punto «proprio e presumibilmente per motivi di gelosia», si legge nella querela sporta l'8 aprile e integrata il 24, che Elia e Gabriele avrebbero iniziato a minacciare la vittima, per poi colpirlo con dei pugni alle braccia. «Ah str m'hai guardato? Esci fuori che così ti posso menare meglio. T'ammazzo, non devi guardare le ragazze». Dai pugni, sarebbero passati ai calci sulle stampelle di Filippo. Poi la bottigliata, che, stando alla denuncia, sarebbe stata tirata da Monteleone. «Senza pietà - si legge nella querela - mi ha sferzato un colpo sul volto e poi non contento, con la bottiglia rotta, mi ha colpito violentemente di nuovo fino a provocarmi un taglio profondo» sul labbro superiore.

IL PRECEDENTE

Una serata all'insegna della follia per Di Genova, forse la prima, ma di certo non l'ultima. Nel settembre 2021 avrebbe dovuto cantare allo Snodo Mandrione, un locale romano, dal quale viene cacciato perché colpevole, secondo i gestori, di aver tirato un posacenere contro un gruppo di ragazzi. Insieme ad alcuni amici prosegue la serata in un'altra discoteca. Buttati fuori di nuovo alla fine approdano all'Aster Club di Villa Borghese. Qua avrebbero scatenato una rissa con alcuni spagnoli, per altro esperti di arti marziali. Il motivo? Di Genova avrebbe voluto picchiare una ragazza. Il trapper, che a marzo 2021 era stato arresto per spaccio, in seguito al ritrovamento, a casa sua, di armi e 1.500 dosi di droga, è accusato pure di aver accoltellato alle spalle Fabio Piu. È il 14 agosto del 2022. Elia e la sua "crew", la sua squadra, sono fuori da una discoteca del lungomare di Marinella, in Sardegna. Stando al racconto della vittima, stanno seminando il panico. Piu era passato di lì casualmente, per salutare i suoi amici buttafuori, lui che alle spalle aveva anni di carriera sia nel pugilato che nelle arti marziali. In un primo momento prova a calmarli, quando vede che non vogliono saperne di smettere, decide di tornare alla macchina. All'improvviso la coltellata, tirata - secondo l'accusa - proprio dal trapper. Fabio non sa se potrà mai tornare a camminare.

Ultimo aggiornamento: 15:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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