Diga di Genova, fermi i lavori del Pnrr: ombre sulla commissione d'appalto

Un membro del team di valutatori avrebbe omesso di dichiarare potenziali conflitti. L'autorità portuale nominerà già lunedì il nuovo collegio

Sabato 10 Settembre 2022 di Umberto Mancini
Diga di Genova, fermi i lavori del Pnrr: ombre sulla commissione d'appalto

Corsa contro il tempo per la diga foranea di Genova, opera simbolo del Pnrr e asse strategico per lo sviluppo dell'economia.

La gara per la realizzazione della nuova infrastruttura, considerata una delle più importanti anche dal punto di vista finanziario, arrivata a un passaggio nodale si è improvvisamente fermata. Il motivo è legato all'emergere di una «incompatibilità per potenziale conflitto di interesse» rilevata a carico di un membro della commissione incaricata di valutare le offerte. Si tratterebbe del professor Felice Arena, docente di costruzioni marittime all'Università di Reggio Calabria e direttore del Natural Ocean Engineering Laboratory, che avrebbe omesso di dichiarare legami con una delle due cordate offerenti.

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LE TAPPE
La commissione, insediata a fine luglio, avrebbe dovuto valutare la congruità dei progetti pervenuti all'Autorità di sistema portuale. Ebbene, secondo quanto ricostruito dal Messaggero, l'incompatibilità sarebbe emersa solo lunedì sera nel corso di una riunione alla presenza del sindaco Marco Bucci, che avrebbe espresso apertamente il suo disappunto. Un disappunto peraltro condiviso dal ministero delle Infrastrutture guidato da Enrico Giovannini, che vede proprio in quest'opera una pietra angolare del Pnrr: l'emergere di irregolarità sotto il profilo della trasparenza nell'organismo che dovrebbe sovrintendere lo svolgimento dell'assegnazione, è infatti motivo di forte imbarazzo. Ed è probabilmente per cancellare rapidamente questa macchia che è stata subito decretata la decadenza dell'intero collegio (oltre ad Arena era composto da Renata Archetti e Claudio Di Prisco), onde procedere alla nomina, probabilmente già lunedì 12, di un nuovo collegio.

 


Da Genova l'Autorità di sistema, oltre a confermare l'esistenza «di un potenziale rischio di conflitto di interessi da parte di uno dei componenti del collegio degli esperti individuato per la valutazione delle proposte tecniche, al fine di scongiurare ogni possibile percezione, anche potenziale, rispetto alla trasparenza e alla imparzialità dell'operato dell'amministrazione, provvederà a nominare a stretto giro un nuovo collegio di esperti per la valutazione delle proposte presentate, prevedendo l'aggiudicazione entro un mese».
Insomma l'Autorità portuale, manifestando esplicitamente la volontà che il tutto si svolga nella legalità e nella massima trasparenza, si è impegnata a chiudere la partita entro il 12 ottobre.
Va detto che la diga foranea del porto di Genova è una delle opere simbolo del Pnrr. La sua realizzazione completa vale 1 miliardo e 300 milioni, la prima parte vale invece circa 929 milioni. Il progetto prevede il posizionamento di 104 cassoni in cemento armato a una profondità di 50 metri.


IL VALORE
Due le compagini che avevano manifestato interesse: quella composta da WeBuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra; e quella rappresentata da Eteria (gruppi Gavio, Caltagirone I.Co.P) in associazione con Rcm e Acciona. Le due cordate al momento di presentare l'offerta avrebbero però attivato i freni a causa del lievitare degli extracosti dovuti al forte rincaro delle materie prime e perché l'importo di base d'asta era sottostimato. Del resto, proprio recentemente l'Ance ha stimato l'incremento dei prezzi intorno al 35 per cento solo in questo ultimo scorcio d'anno a causa delle tensioni geopolitiche. Di qui la necessità di aprire una fase negoziale con l'Autorità, cosa effettivamente avvenuta, che consenta di presentare un'offerta sostenibile entro i limiti del bando.
 

Ultimo aggiornamento: 07:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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