Danilo Coppola, sequestrata villa in Costa Smeralda dell'imprenditore immobiliarista romano

Mercoledì 6 Novembre 2019
Danilo Coppola, sequestrata villa in Costa Smeralda dell'imprenditore immobiliarista romano
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Sequestrata in Costa Smeralda la villa dell'imprenditore immobiliarista romano Danilo Coppola. A mettere i sigilli alla mega proprietà del valore di circa 15 milioni di euro, sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. La villa si trova ad Arzachena (Sassari).

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All'immobiliarista, coinvolto in passato nell'indagine sui 'furbetti del quartierino', e ad altre sei persone è stato inoltre notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari per bancarotta. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica della Capitale, hanno fatto emergere rilevanti anomalie in alcune operazioni commerciali realizzate dalla Faber immobiliare S.r.l., società fondata da Coppola, dichiarata fallita nel 2017, quando non è più stata in grado di onorare debiti per oltre 12 milioni di euro, soprattutto nei confronti dell'Erario.

Tra il 2004 e il 2005, la Faber era stata utilizzata per la compravendita di un complesso immobiliare a Velletri (Rm): lo stesso giorno in cui il bene veniva venduto ad altra società del gruppo, quest'ultima lo cedeva a una terza impresa ad un valore (23 milioni di euro) pari quasi al doppio di quello di acquisto (12 milioni).


 



Circa 7 milioni di euro, incassati dalla Faber - sempre secondo gli investigatori - venivano poi trasferiti, mediante una serie di passaggi intermedi, su un conto in Svizzera per finanziare proprio l'acquisto della villa di Arzachena, nota come Villa Renè, con annessi l'abitazione del custode e un terreno di circa 12.500 mq.

La compravendita, formalmente effettuata da una società sempre riconducibile a Coppola, veniva conclusa con la controparte straniera mediante il pagamento di circa 3,5 milioni di euro, previsti contrattualmente, più altri 7 milioni «in nero», bonificati su conti elvetici.
Grazie alla ricostruzione dei flussi finanziari effettuata dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, il Gip del Tribunale di Roma ha emesso il decreto di sequestro preventivo, cui è stata data esecuzione con il supporto del Comando Provinciale di Sassari.


«La villa in Sardegna non è mai stata mia. La stessa è stata invece acquistata 15 anni fa dalla mia ex moglie Silvia Necci, e ciò è risultato almeno da cinque processi diversi che ho subito - ha dichiarato Danilo Coppola -. La villa in questione era stata sequestrata già nel 2007, sempre dalla Procura di Roma, per gli stessi reati che oggi mi contestano e che vengono divulgati erroneamente. In tale sequestro venivano contestati il riciclaggio all’amministratore della società Seasi srl, proprietaria della villa, e l’appropriazione indebita per 7 milioni di euro nei miei confronti. L’amministratore delle Seasi srl è stato poi assolto con formula piena da tale reato, mentre io ho rinunciato alla prescrizione del reato che mi veniva contestato e successivamente sono stato anche io assolto.  Questo calvario è terminato a maggio del 2019, pochi mesi fa, e la villa è tornata nelle disponibilità di Silvia Necci dopo che per 15 anni era stata bloccata. Adesso, sempre la Procura di Roma ripropone lo stesso sequestro per gli stessi motivi e - mi permetto di dire sommessamente - senza aver preso bene visione di tutti gli atti inerenti sia la Seasi srl sia la Faber srl per la quale contestano a me altri reati. In merito - conclude Coppola - mi rivolgo al Ministro della Giustizia che prenda visione di tutti i documenti, molti dei quali - quelli più importanti, che dimostrano l’infondatezza dell’accusa e del sequestro - non sono stati presentati al Gip inducendolo in errore e facendogli emettere un sequestro basato sulla documentazione parziale presentatagli».

 

Ultimo aggiornamento: 16:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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