Fidanzati uccisi a Lecce, la lettera (mai spedita) del killer all'amica: «Sono stato io a farlo»

Sabato 17 Ottobre 2020 di Erasmo Marinazzo
Daniele ed Eleonora, la lettera (mai spedita) del killer all'amica: «Sono stato io a farlo»

LECCE - Una mail scritta poche ore dopo avere vestito i panni dell’assassino spietato per uccidere con 75 coltellate gli ex coinquilini Eleonora e Daniele.

Una confessione conservata nel suo computer e dedicata alla ragazza che alla sua dichiarazione d’amore gli aveva offerto l’amicizia. Una mail rimasta nella cartella “bozze” che Antonio De Marco avrebbe voluto regalare - scrive proprio così - a quella compagna del secondo anno del corso di Scienze infermieristiche.

Le ultime volontà di un ragazzo di 21 anni consapevole dell’orrore e del terrore appena seminato al secondo piano della palazzina di via Montello (una traversa di viale Gallipoli, tra la stazione ferroviaria ed il centro storico) la sera del 21 settembre con quella esecuzione spietata, e ancora senza un movente, di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, 33 e 30 anni, lui arbitro di calcio, di Lecce, lei di Seclì e funzionaria Inps a Brindisi: “...molto probabilmente sentirai o leggerai delle cose su quello che ho fatto e voglio essere sincero: sono stato io a farlo”, la confessione affidata idealmente a quella ragazza prima ancora di rivelarla a magistrati e carabinieri una settimana dopo quando fu sottoposto a fermo di indiziato di delitto.

È la lettera trovata nella posta elettronica del computer dello studente di Casarano dai carabinieri della sezione Statistica ed Informatica del Ris di Roma che stanno analizzando anche i contenuti dello smartphone e di tre pen drive estratti dall’ingegnere Silverio Greco per conto della Procura. La lettera in cui De Marco sembra volere allontanare da se stesso il mostro che ha appena infierito sulla vita di una giovane coppia per ritrovare il calore dell’amore e dell’amicizia provati per quella ragazza. Lei ed un’altra coetanea del corso, le uniche persone che considerava amiche, svelerà poi nell’interrogatorio di convalida del fermo con il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Michele Toriello.

“Ti ho detto delle cose che non pensavo avrei mai detto a qualcuno e tu mi hai sempre confortato”, scrive nella lettera. Un passaggio che gli inquirenti hanno approfondito con l’ascolto della ragazza, per meglio delineare la personalità dell’indagato. E le augura il meglio dalla vita, lavoro, famiglia e “... soprattutto ti auguro di non sentirti mai sola!”, chiude questa frase con un punto esclamativo che sembra voler rafforzare questo concetto. Una realtà, la solitudine, rappresentata anche negli interrogatori del fermo con il procuratore capo Leonardo Leone de Castris, gli aggiunti Elsa Valeria Mignone e Guglielmo Cataldi, il sostituto Maria Consolata Moschettini ed i carabinieri del Nucleo investigativo, del Ros e della Compagnia di Lecce.

In quella solitudine di un ragazzo che dopo il corso si chiudeva in camera senza condividere alcunché con Daniele ed Eleonora? Non è sembrato propenso a dare troppo peso a questa percezione della sua vita il giudice Toriello quando ha cercato più volte di mettere l’indagato nelle condizioni di svelare la ragione che lo ha spinto a sterminare la giovane coppia e proprio la sera in cui per la prima volta quella casa era diventata solo la loro casa senza più la presenza di affittuari. Si è detto confuso, De Marco, rispondendo a domande sulla preparazione del delitto, sul movente e sulla ragione della scelta del giorno. Lucido e dettagliato il piano, gli è stato fatto presente. Come lucida e scritta con una chiarezza inequivocabile, appare la lettera. Il che potrebbe farla diventare un tassello importante nella perizia sulla capacità di intendere e di volere che gli avvocati difensore Giovanni Bellisario ed Andrea Starace si approntano a chiedere. 

LA LETTERA DOPO LA MATTANZA

…molto probabilmente sentirai o leggerai delle cose su quello che ho fatto e voglio essere sincero:sono stato io a farlo. Ora credo che ti farai tante domande, sarai scioccata, ma voglio che tu sappia una cosa: ti voglio bene, veramente, tu sei stata la mia prima amica... la mia prima amica è una ragazza che non posso né vedere, né sentire... eppure sei stata una persona importante per me, ti ho detto delle cose che non pensavo avrei mai detto a qualcuno e tu mi hai sempre confortato. Per tutto il tuo supporto vorrei dirti grazie, grazie dal profondo del cuore. A questo punto credo che noi due non ci sentiremo mai più e anche se ci fosse la possibilità non penso che vorrai avere a che fare con me, per questo voglio farti un augurio sincero, spero davvero con tutto il cuore... quello che io non ho avuto e probabilmente non avrei avuto e che nella vita spero tu possa riceverne il doppio, spero che ti troverai un buon lavoro, che avrai una solida famiglia in cui sentirti a casa, dei bambini splendidi come te e una vita lunga e piena di soddisfazione senza rimpianto e soprattutto ti auguro di non sentirti mai sola, te lo auguro davvero! Voglio che tu stia bene, grazie ancora per avere fatto parte mia vita. P.S. Questo è un regalo che avrei tanto voluto inviarti.

Ultimo aggiornamento: 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci