Cuoco investito e morto a Roma, si costituisce il pirata: «Credevo fosse un cane»

Mercoledì 20 Ottobre 2021 di Alessia Marani e Marco De Risi
«Credevo fosse un cane». Si costituisce il pirata che ha investito il cuoco

«Credevo di avere investito un animale, forse un cane, per questo non mi sono fermato. Ho capito di avere ucciso un uomo soltanto leggendolo sul giornale», queste alcune parole del “pirata” di 36 anni, incensurato, romano che, alla fine, si è costituito ai carabinieri. Nella notte tra venerdì e sabato è stato autore dell’omicidio stradale avvenuto sulla via Anagnina, all’altezza del civico 80, davanti Ikea. L’uomo, martedì sera, si è presentato nella caserma dei carabinieri della stazione Prenestina e, accompagnato da due legali, si è autodenunciato, dichiarandosi colpevole. Quindi è lui il pirata della strada che ha investito e ucciso Angelo Michael Kafui, 37 anni, aiuto cuoco, originario del Togo ma a Roma fin da bambino, morto a causa delle ferite riportate a causa dell’investimento.

MORTO DAVANTI AI FRATELLI

Il “pirata” con l’assistenza dei suoi avvocati ha reso «dichiarazioni sulla propria colpevolezza».

Per lui è scattata la denuncia in stato di libertà per omicidio stradale, mentre l’auto che guidava, una Smart, è stata sequestrata per i successivi e necessari rilievi tecnici. La Procura della Repubblica è stata informata dai carabinieri della stazione di Prenestina che indagano insieme al personale del V Gruppo Casilino della polizia locale di Roma Capitale che, dopo l’investimento, ha eseguito i rilievi del sinistro. Stando a quanto emerso, l’auto guidata dal 36enne non avrebbe frenato per poi fuggire. Angelo Michael Kafui, dopo l’impatto, è stato sbalzato per diversi metri, ed morto sul colpo davanti agli occhi dei fratelli sopraggiunti poco dopo. La famiglia della vittima è rappresentata dagli avvocati Marco Gamucci e Tiziano Lepone.

A BORDO DI UNA SMART

Gli agenti della polizia locale, durante i primi rilievi scientifici, avevano recuperato alcuni frammenti di un’auto e acquisito le immagini delle telecamere di zona. Il pirata ha agito al volante di una Smart scura che è stata sequestrata e la cui carrozzeria riporta vari danneggiamenti dovuti all’impatto con il corpo del povero Angelo. Il ragazzo, verso la mezzanotte, stava per raggiungere la sua comitiva che si trovava nel parcheggio dell’Ikea. Angelo era in compagnia dei due fratelli, quando, da solo, ha attraversato la strada, tra le più pericolose per i pedoni a Roma.

Una frazione di secondi: è passata la Smart guidata dal trentaseienne che lo ha falciato in pieno. Uno schianto che hanno sentito sia gli amici che i fratelli della vittima. Secondo le loro versioni la Smart andava molto veloce e poi non ha provato neanche a fermarsi ma ha proseguito la sua corsa come se nulla fosse accaduto. Dell’investimento si è avuta notizia solo lunedì. Ed è stata proprio la pubblicazione del fatto a convincere il “pirata” a costituirsi. «Ho sentito il botto, ma ero convinto che avessi preso un oggetto o un animale per questo non mi sono fermato. Solo quando ho letto il giornale ho capito di avere investito un uomo e allora mi sono costituito». L’uomo oltre che per omicidio stradale deve rispondere anche di omissione di soccorso.
 

Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre, 07:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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