In 400 per gettare nel caos il Centro di Roma, nella speranza di emulare quanto avvenuto a Napoli il giorno prima.
Gli agenti sono subito intervenuti per sgomberare la piazza, con i manifestanti dispersi verso piazzale Flaminio e il lungotevere. Qui è successo l’inferno: cariche, cassonetti bruciati, tafferugli e motorini gettati per aria.
Fermati
La polizia, che ha fermato otto persone, è riuscita a disperderli ed evitare che raggiungessero il Centro, ma i manifestanti dell’estrema destra hanno creato altri disordini anche nel vicino quartiere Prati. Nel pomeriggio il Prefetto Matteo Piantadosi era stato chiaro sull’atteggiamento da tenere.
La protesta
Laura e Sara, niente a che fare con Forza Nuova, guai a chiamarle negazioniste. C’erano anche loro al presidio contro il lockdown organizzato dall’estrema destra. I manifestanti di Forza Nuova alla loro destra verso l’obelisco. I poliziotti, verso l’ingresso di via del Corso, alla loro sinistra. E in mezzo a piazza del Popolo loro due hanno steso un tappetino per terra e hanno iniziato a spiegare la loro storia. Ecco Laura: «Ho un ristorante in centro, altre sei attività e 90 dipendenti da pagare. Da lunedì non so dove andare a sbattare». Sara, invece, da un ristorante è «stata licenziata. Devo vivere con mia madre e lo Stato mi ha detto che per me non ci sono aiuti». Ad ascoltarle una trentina di persone, molti giornalisti. «Siamo qui perché non sapevamo dove andare per farci ascoltare».