Morta Maria Luigia Redoli, la Circe della Versilia: aveva 80 anni

Martedì 15 Gennaio 2019
Morta Maria Luigia Redoli, la Circe della Versilia: aveva 80 anni
Il nome di Circe della Versilia Maria Luigia Redoli, morta ieri all'età di 80 anni all'ospedale di Arezzo, se lo guadagnò per l'omicidio del marito Luciano Iacopi, detto Gasparello, un ricco mediatore immobiliare, più anziano di lei di 19 anni, ucciso con 17 coltellate nel garage della villa di Forte dei Marmi (Lucca) il 17 luglio 1989. Con lei anche il giovane amante, Carlo Cappelletti, ex carabiniere a cavallo, conosciuto durante una manifestazione pubblica dei militari in Versilia. Entrambi vennero condannati all'ergastolo. La donna, dopo 24 anni, uscì definitivamente dal carcere di Opera, a Milano, il primo aprile 2015.




Dopo l'omicidio del marito, ma si è sempre dichiarata innocente, le cronache mondane per molto raccontarono tutto di lei, del giovane amante e delle sue frequentazioni: gli intrighi, gli amori, i tradimenti, la sua passione per la magia. Una vita passata nelle discoteca e nei locali alla moda della Versilia, sempre inseguita dai fotografi delle riviste e dei quotidiani. Quando Iacopi fu ucciso, Maria Luigia Redoli aveva 50 anni, l'amante solo 23. A scoprire il corpo dell'uomo, in un garage, che agli occhi degli inquirenti apparve poi come la scena di un film dell'orrore, e a dare l'allarme alle forze dell'ordine fu proprio la donna, che era appena rientrata a casa con i figli Tamara, 18 anni, e Diego di 14.

I figli non avevano più voluto avere rapporti con lei e quando il tribunale di sorveglianza di Milano doveva valutare la sua scarcerazione, a opporsi oltre alla procura furono proprio loro. Ma i giudici decisero che gli anni scontati dietro le sbarre erano sufficienti, soprattutto dopo il lungo periodo di attività di volontariato che lei aveva fatto in regime di semilibertà.

Le indagini sul delitto di Iacopi si concentrarono fin da subito sui due amanti che vennero indagati e finirono sotto processo. Ma in primo grado il tribunale di Lucca li mandò assolti. In appello la sentenza venne ribaltata e entrambi furono condannati all'ergastolo, poi confermato in Cassazione. Vennero arrestati nel settembre 1991, sotto i riflettori delle telecamere e i flash dei fotografi che per mesi avevano presidiato la villa di Forte dei Marmi, diventata una sorta di set cinematografico. Lei uscì di casa tra due carabinieri con una camicetta celeste e una gonna nera, attillata, e i corti capelli biondo platino. Cappelletti, invece, sparò anche dei colpi di pistola, senza colpire nessuno, prima di consegnarsi.

Per anni un lungo silenzio calò sulla Circe della Versilia e il suo amante, anche se il suo primo difensore, l'avvocato Graziano Maffei è sempre rimasto in contatto con Redoli: «Mi chiamava per le feste, ma non sapevo avesse problemi di salute. La sua scomparsa è stata inaspettata». Dopo la scarcerazione, la donna, che nel frattempo si era anche risposata, aveva abitato tra Milano e la provincia di Pavia, prima di rientrare in Toscana nella casa di Arezzo dove viveva da sola.

 
Ultimo aggiornamento: 20:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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