Roma, choc al cimitero Flaminio: trova un osso sulla tomba. Giallo sui lavori in corso

Giovedì 23 Luglio 2020 di Camilla Mozzetti
Choc al cimitero Flaminio, trova un osso sulla tomba: giallo sui lavori in corso

Alle foglie secche e all’erbaccia ci era abituata ma quando a pochi centimetri dalla tomba del padre ha trovato l’osso di un femore, la signora Elisa ha rischiato di cadere in terra per lo spavento. Martedì pomeriggio, campo 117 del cimitero comunale Flaminio di Prima Porta, lo stesso finito al centro di un’inchiesta della Procura, condotta dal nucleo Radiomobile dei carabinieri, che ha svelato un giro di vilipendio di cadaveri fatti a pezzi durante le estumulazioni. La signora Elisa, 56 anni, dopo alcune settimane era tornata a far visita al padre Raffaele scomparso lo scorso gennaio per un male incurabile all’età di 85 anni. «Stavo sistemando la tomba quando ho girato la testa e ho visto quell’osso - racconta - non ci potevo credere sono corsa dal guardiano per segnalare il ritrovamento e ho chiesto che se ne occupasse, mi ha risposto che si sarebbe messo i guanti e sarebbe andato a rimuoverlo». Ieri pomeriggio l’osso era scomparso. Dov’è finito? Ma soprattutto: «A chi apparteneva? - si domanda ancora la signora Elisa - il solo pensiero che fosse di una persona morta e che sia finito in mezzo ai campi così mi inorridisce: povera anima».

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A pochi metri dalla tomba del padre «ho notato - conclude - che stanno facendo dei lavori per tirar fuori le bare, l’impressione che ho avuto è che ci fosse stata un’esplosione: pezzi di legno e marmo qua e là, è terribile che il cimitero versi in queste condizioni e che non ci sia rispetto per i morti».


 

IL CIMITERO


Passeggiando per il Flaminio si sentono solo le cicale ma si vedono tombe danneggiate, in alcuni casi fatte a pezzi, tra i lucernari dei loculi i vetri sono rotti, l’erba non tagliata copre storie di vita e ricordi personali.
Offende la memoria di chi non c’è più e getta nello sconforto le tante persone che vanno a far visita a parenti e amici scomparsi perché in alcuni casi non riescono a vederle più le tombe sulle quali lasciare un ricordo o versare anche una lacrima. Un pozzo di abbandono e degrado infiammato dalle vicende giudiziarie. Questo è oggi il Flaminio, uno dei più grandi cimiteri della Capitale dove pure i “tombaroli” abusivi hanno campo libero per operare. In alcune giornate è facile vedere sempre 4 o 5 auto ferme sui viali. Chi ha perso da poco un caro viene avvicinato da un uomo che offre lapidi e arredi a prezzi “modici” mentre nessuno ancora si è occupato della cura del verde, del taglio dell’erba, della potatura degli alberi. E perché?

 

LA MANUTENZIONE


L’appalto per la manutenzione del verde è stato assegnato solo lo scorso 19 giugno ma le ditte che si sono aggiudicate la commessa per l’intera manutenzione dei cimiteri capitolini - due raggruppamenti di imprese - devono ancora iniziare a lavorare. La gara dell’Ama, della durata di 14 mesi, era stata bandita lo scorso anno, con una previsione di spesa, soggetta a ribasso, di 2.137.916,67 euro scesi poi a 1.124.340,00 euro, al netto degli oneri di sicurezza, in fase di aggiudicazione. Il risparmio per la Direzione Cimiteri Capitolini, grazie a un ribasso del 48,4%, è evidente. Altrettanto lampante è l’osservazione di alcuni operatori da anni impiegati nei cimiteri: «Difficile credere che si riescano a soddisfare così tutte le necessità».
 

Ultimo aggiornamento: 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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