Choc al Policlinico Umberto I
«In coma, legata alla barella, senza cibo»

Lunedì 20 Febbraio 2012
L'entrata del Pronto Soccorso Umberto I (foto Massimo Percossi - Ansa)
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ROMA - Ancora uno scandalo nel mondo della sanit romana. In coma, legata alla barella con delle lenzuola e senza nutrizione da quattro giorni, in attesa di essere ricoverata da un minuto all'altro. la condizione in cui i senatori Marino e Gramazio hanno riferito di aver trovato una signora di 59 anni, in un blitz effettuato al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma. Il caso finisce al vaglio della procura che ha già aperto un'inchiesta sui pronto soccorso.



Il ministro Balduzzi invia ispettori nella struttura: «Situazione ingiustificabile». Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha disposto l'invio d'urgenza di una visita ispettiva presso il policlinico. «Se sono confermate le informazioni di agenzia a seguito dell'iniziativa di alcuni parlamentari - ha detto il ministro - si tratta di una situazione che non è giustificabile in alcun modo. Fermo restando le valutazioni di competenza della Magistratura non c'è nulla che possa giustificare una tale indegnità: né il sovraffollamento del Pronto Soccorso per inappropriatezza degli accessi, né le restrizioni di budget connesse con la necessità da parte delle Regioni in piano di rientro, né altre ragioni di emergenza». «Dalla ispezione amministrativa che è già in corso e dalla relazione già chiesta alla Presidenza della Regione Lazio nella giornata di giovedì mi attendo elementi per una individuazione delle cause di tale situazione e dei relativi responsabili», conclude il ministro. I senatori hanno visitato i Pronto soccorso come eletti nel Lazio, ma in settimana riferiranno in commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario, di cui Marino è presidente, per valutare un eventuale coinvolgimento della commissione, anche se sui Pronto soccorso della Capitale è già in corso una indagine della magistratura.



Polverini: dalle prime informazioni paziente assistita correttamente. «I cittadini del Lazio possono continuare a fidarsi della sanità pubblica e soprattutto di tutto il personale altamente qualificato, medico e non medico, impegnato quotidianamente a garantire il diritto alla salute delle persone. Questo è il mio impegno principale, insieme alla certezza che alla signora in cura presso il Policlinico Umberto I è garantita la massima assistenza». È quanto dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. «I tecnici della Regione - aggiunge - stanno esaminando il caso in ogni suo aspetto: al termine di questi accertamenti potremo esprimere un giudizio e adottare eventuali provvedimenti sul caso. Dalle prime notizie che abbiamo raccolto, sembra emergere che la paziente sia stata gestita correttamente essendo stata sottoposta a due Tac, una ecografia, tre trasfusioni e assistita nel corso della permanenza al pronto soccorso da un pool polispecialistico di 11 medici». «A tutela della sanità pubblica e della sua eccellenza - conclude Polverini - e nella massima trasparenza, per evitare strumentalizzazioni, comunicheremo tutte le informazioni in merito al caso».



Il blitz di Marino e Gramazio. La signora, hanno riferito all'Ansa Domenico Gramazio (Pdl) e Ignazio Marino (Pd) «aveva solo la flebo con l'acqua fisiologica» e «i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all'altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza». Nel frattempo, per 4 giorni, la signora è rimasta in barella nella cosiddetta "piazzetta", area del pronto soccorso dove vengono lasciati i pazienti in mancanza di posti letto per i ricoveri. La signora, ha aggiunto Marino, «era stata legata con delle lenzuola a mani e piedi alla barella» per evitare cadute, visto che il letto è senza sponde. «La donna si trova nella famosa piazzetta, un'area del pronto soccorso dove vengono sistemati i pazienti in attesa del ricovero - racconta Gramazio - Ci è stato detto che è stata legata per la sua incolumità, anche in considerazioni di crisi che la stessa ha avuto in passato. Riguardo all'alimentazione, ci è stato detto che dal momento che sta per essere trasferita, sarà il responsabile della nuova struttura a decidere sulla sua dieta».



Marino: «Presenterò denuncia alla Procura». Marino ha annunciato che denuncerà la situazione alla Procura della Repubblica. «Ognuno di noi potrebbe essere quella donna - spiega - non si può andare avanti così. E il nome del reparto dove abbiamo trovato la donna è agghiacciante: "la piazzetta". Potrebbe accogliere massimo 8 persone e noi ce ne abbiamo trovate 21». Gramazio spiega di dover ancora parlare con Marino dell'ipotesi di presentare una denuncia ma intanto si dice contrario all'idea che la commissione parlamentare sul servizio sanitario apra una seconda inchiesta sul caso perché potrebbe sovrapporsi a quella della magistratura. Su una cosa sono d'accordo i due senatori: «La sanità - dice Gramazio - non può essere gestita da ragionieri». «Bisogna investire sulla sanità - aggiunge Marino - non si può considerare solo un costo». «E basta con questa storia della "piazzetta". Dura da 20 anni...».



Gramazio e le richieste della Polverini. «Sospendere i ricoveri in elezione (quelli per gli interventi chirurgici programmati) per favorire il ricovero delle persone che affluiscono ai pronto soccorso». A dare la disposizione ai direttori degli ospedali, riferisce il senatore Gramazio, membro della commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, è stato il presidente della Regione Renata Polverini. L'obiettivo, rimandando gli interventi in elezione meno urgenti, è liberare posti negli ospedali e «svuotare» i pronto soccorso. Gramazio, oggi insieme al collega Pd Ignazio Marino ha effettuato dei blitz nei pronto soccorso di 3 ospedali, Umberto I, San Giovanni e San Camillo. «Al S.Giovanni e al S.Camillo - dice Gramazio - abbiamo visto un grosso recupero sul piano organizzativo, grazie all'intervento del presidente Polverini che ha disposto assunzioni in deroga di personale medico e paramedico. Questo consentirà di attivare al San Giovanni altri 10 posti letto e al San Camillo altri 19.



Il direttore del Dea: donna assistita al meglio, capita spesso per la mancanza di letti. «È una cosa che capita spesso, del resto il problema della mancanza di posti per il ricovero non è una novità. Bisogna risolvere queste situazioni» ha commentato Claudio Modini, direttore del Dea del Policlinico Umberto I di Roma. «La donna, di circa 50 anni, è in coma da tre giorni e viene assistita al meglio, con terapia idrica»ha aggiunto Modini. «Non è nei miei poteri - ha proseguito - trovare il posto dove dovrebbe essere ricoverata, cosa che auspico, ma si cerca comunque di curarla al meglio. È un fatto che capita spesso, ma in questi casi l'ammalato è comunque assistito. È assistita al meglio dalle migliori professionalità medico-infermieristiche, 24 ore su 24. Certo, non dal punto di vista alberghiero: come comfort starebbe meglio se fosse ricoverata. Ma questo non dipende da noi del pronto soccorso». «I due senatori - conclude - hanno verificato un fenomeno noto da anni, quello dei grandi ospedali in cui i pazienti aspettano per ore, o per giorni, un ricovero».



Il Policlinico: paziente legata per la sua tutela. Il Policlinico Umberto I in una nota «specifica che si tratta di una donna seguita ambulatorialmente presso la Neurologia e che per un ulteriore decadimento delle sue condizioni è stata mandata al pronto soccorso, dove era in attesa di un posto letto. La paziente, con un ematoma subdurale di 9 mm, che non è stato giudicato di competenza neurochirurgica, è sottoposta a terapia infusionale e per evitare azioni autolesive e pericolo di cadute è assicurata alle sbarre della barella. I familiari della paziente erano sin dall'inizio informati della grave situazione e del trattamento assistenziale a cui veniva sottoposta la paziente. Il Direttore Generale, preso atto della situazione e presente nella circostanza, ha disposto immediatamente di procedere con tutte le cure necessarie nel caso di specie. Si riserva, all'esito delle relazioni, ogni successivo provvedimento».



La donna «non è in coma». Ad affermarlo all'Adnkronos Salute Giuliano Bertazzoni, dirigente del Dipartimento di emergenza del Policlinico Umberto I secondo il quale si tratta di una «malata di Alzheimer, seguita dal dipartimento di neurologia dell'Umberto I». «Quanto scritto in queste ore - aggiunge Bertazzoni - è assolutamente falso. La signora in realtà è stata portata in ambulatorio al pronto soccorso per il peggioramento delle sue condizioni. La paziente, che non sta bene, è stata assicurata alla barella per fare una terapia infusionale».



Polemiche. «Invece che perseguitare i medici, anche quelli bravi che sono la maggioranza, il ministro Balduzzi è chiamato a dare una risposta alla vergognosa vicenda» afferma in una nota il senatore del Pdl, Antonio Gentile. Il presidente dei Verdi e capogruppo regionale Angelo Bonelli chiede «che la presidente Polverini venga con urgenza a riferire in Aula in merito alla situazione di sfascio della sanità del Lazio». «Un episodio vergognoso che getta sconforto circa lo stato della sanità di Roma e Lazio» afferma in una nota il presidente Codacons, Carlo Rienzi secondo il quale «non basta scaricare le responsabilità dell'accaduto sulla mancanza di posti letto». «Il blitz bipartisan dei senatori Gramazio e Marino fa strame di tutti i sospetti di complotti, trame e tentativi di manipolazione che mi sono stati addossati dalla Polverini e dalla sua Giunta» ha detto il capogruppo Pd alla Pisana Esterino Montino. «Non credo davvero che il problema si risolva con la pratica dei blitz - dice invece Francesco Giro deputato Pdl - sopratutto se poi questi blitz sono accompagnati dalla diffusione di notizie imprecise come nel caso della donna in attesa di ricovero all'umberto I».



I radicali: affermazioni Polverini lasciano sconcertati. Le affermazioni della Polverni «lasciano sconcertati perché rendono evidente che la presidente della Regione o sconosce persino i diritti inviolabili dell’individuo riconosciuti dalla Carta costituzionale, come quello alla dignità dell’individuo, o è assolutamente disinteressata al fatto che questi diritti vengano garantiti a quelli che ritiene essere non i propri cittadini bensì i propri sudditi - dice il consigliere regionale Giuseppe Rossodivita, Capogruppo Lista Bonino-Pannella, Federalisti Europei -. Certo è che la presidente della Regione è totalmente inadeguata ad affrontare il ruolo di Commissario Straordinario. Una domanda alla Presidente: lei si sarebbe sentita correttamente assistita ed avrebbe accettato di stare 4 giorni e 4 notti, in coma, legata ad una barella nella piazzetta del Pronto Soccorso dell’Umberto I di Roma? O lei Presidente ritiene di essere “più uguale” delle altre persone?».



La situazione al San Giovanni e al San Camillo. Situazione in parte «ancora congestionata e di evidente sofferenza» ma «un chiaro tentativo di reagire» con nuovi posti letto che aspettano solo l'arrivo del personale per essere messi in funzione. È la fotografia scattata nei Pronto Soccorso degli ospedali San Camillo e San Giovanni dai due senatori (TUTTO IL RAPPORTO).



L'inchiesta sui pronto soccorso. La procura di Roma ha aperto un'inchiesta sui pronto soccorso romani dopo la segnalazione di Esterino Montino, capogruppo del Pd al consiglio regionale del Lazio. Montino aveva diffuso le immagini sulle condizioni del pronto soccorso del San Camillo, con i medici che praticavano massaggi cardiaci sul pavimento a pazienti stesi su barelle di fortuna.
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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