"La sua vita per lo Stato vale 3mila euro": il caso di Chiara, massacrata dal fidanzato, a 'Le Iene'

Lunedì 6 Novembre 2017
"La sua vita per lo Stato vale 3mila euro": il caso di Chiara, massacrata dal fidanzato, a 'Le Iene'
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«Falcioni mi aveva minacciato: 'O mi dai una possibilità con tua figlia, o te la faccio scappare da casa'. E così è stato, quel giorno non lo dimenticherò mai». Il dolore non potrà mai svanire per Maurizio Insidioso, il papà di Chiara, la ragazza che a 19 anni era stata ridotta in stato vegetativo dal fidanzato, di 16 anni più grande, Maurizio Falcioni.



Era il febbraio 2014 quando Chiara fu aggredita e presa a spintoni e calci in testa per una scenata di gelosia dell'uomo, che l'aveva colpita con gli scarponi dalla punta in ferro e aveva continuato ad accanirsi anche dopo lo svenimento della ragazza. Tutto per un sms inviato a un ragazzo. La situazione appariva decisamente disperata, papà Maurizio era decisamente sconfortato dalle opinioni dei medici e a 'Le Iene' ricorda quei tragici giorni: «Dicevano che non avrebbe potuto sopravvivere, che neanche i peggiori incidenti stradali presentano situazioni simili e alcuni medici sostenevano fosse impossibile operarla. Poi qualcuno si è preso la responsabilità».



Chiara, che aveva un leggero ritardo cognitivo che la rendeva un po' immatura e non totalmente capace di intuire i pericoli, aveva conosciuto Maurizio Falcioni a Ostia, mentre passeggiava in un parco col suo cane. L'uomo, più grande di lei, non era mai piaciuto a Maurizio Insidioso e alla mamma di Chiara: «Giravano strane voci su di lui, era un tossicodipendente e un violento. Non a caso aveva dei precedenti, eravamo preoccupati per Chiara e decidemmo di riprendercela quando la trovammo in casa sua, temevamo che anche Chiara potesse far uso di droghe. Fu lì che iniziarono le prime minacce».



Maurizio Falcioni, poi, arrivò a concretizzare quanto minacciato al papà di Chiara: la ragazza, i cui genitori sono separati, era sparita dalla casa della madre perché l'uomo l'aveva portata con sé nello scantinato in cui viveva. Poi il tremendo delitto, compiuto sotto l'effetto di oppiacei e cocaina. Alla fine, Falcioni è stato condannato a 20 anni in primo grado, poi ridotti a 16 in appello. Maurizio Insidioso è amareggiato quando ne parla: «Dicono sia una pena esemplare, ma intanto lui ha dato a Chiara l'ergastolo. Avevano ragione i medici quando dicevano 'O sua figlia muore, o resterà per sempre prigioniera del suo corpo'. Mia figlia non potrà mai più avere una vita normale, neanche all'1%».



Oggi Chiara sta meglio, e i primi sentori il papà li aveva notati quando le aveva sorriso con gli occhi dopo un gol della Lazio, la loro squadra del cuore: «Mi aveva guardato come per dire 'Hai visto, papà? Abbiamo segnato!'». La ragazza, che oggi ha 21 anni, si trova in una struttura dove è costantemente seguita nella sua riabilitazione, lunga e in salita. «È come una neonata nel corpo di una persona adulta, necessita di un'attenzione continua e ogni mese la clinica ci costa almeno 2mila euro, senza contare quanto spendiamo per i pannoloni» - racconta papà Maurizio - «Se non fosse per la grande solidarietà da tutta Italia, ora saremmo in mezzo a una strada, ne sono certo». Anche perché, come denunciano 'Le Iene', a Chiara viene corrisposto solo un mensile di 800 euro come indennizzo per l'invalidità civile, mentre la famiglia ha ricevuto appena 3mila euro dallo Stato; una cifra decisamente bassa, quella presa dal fondo per le vittime di violenza che non possono essere risarcite dai loro carnefici in quanto nullatenenti, proprio come nel caso di Falcioni. «Le istituzioni ci hanno abbandonato, la vita di mia figlia non può valere 3mila euro», commenta il papà di Chiara.
Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 22:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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