«Sono indagato ma non c’entro nulla, l’ho avuta accanto per 40 anni». A “Chi l’ha visto?” ha parlato il figlio di Graziella Bortolotta, 68enne, pensionata e vedova, viveva in via del Pettirosso a Tor San Lorenzo, una popolosa frazione del comune di Ardea vicino Roma.
Il figlio indagato: «Come avrei potuto ucciderla?»
«Come avrei potuto ucciderla? I carabinieri mi hanno detto: "Dì la verità ti prendi tre anni, se lo scopriamo noi rischi 30 anni di carcere"», ha aggiunto l'uomo, un giardiniere. «Ma io non posso dire bugie, se devo farmi 30 anni me li faccio, ma non posso dire che ho ucciso mia madre, me la sono tenuta vicina per 40 anni. Quello che è successo l'ho raccontato», ha concluso.
Nel suo racconto il figlio della donna sostiene di esser stato lì la mattina per dire alla mamma di aver prenotato le medicine, le ha fatto il caffé ed è andato a lavorare. Nel pomeriggio avrebbe ricevuto la telefonata della badante che lo avvisava di aver trovato la donna in un lago di sangue per poi constatarne il decesso. Dall'ispezione del medico legale è stata riscontrata la vistosa ferita alla testa. La Procura di Velletri ha aperto un fascicolo per omicidio. Gabriella Bartolotta godeva per due giorni a settimana dell'assistenza domiciliare.