Caso Umberto I, sospesi per 90 giorni
i responsabili del Pronto soccorso

Martedì 21 Febbraio 2012
Il pronto soccorso dell'Umberto I
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ROMA - Il direttore generale del Policlinico Umberto I Antonio Capparelli ha disposto un provvedimento di sospensione dalle funzioni per 90 giorni del direttore del Dea-Dipartimento emergenze e accettazione prof. Claudio Modini, e del coordinatore dell'area medica Dea prof. Giuliano Bertazzoni.



La bufera sui vertici del pronto soccorso, dopo la vicenda di Miram Renzetti, 53 anni, malata di Alzheimer, trovata dai senatori Gramazio e Marino legata con le lenzuola a una barella nel pronto soccorso, senza nutrizione. E sempre oggi arrivano i risultati dell'indagine degli ispettori inviati dal ministro della Salute all'Umberto I: sono stati rilevati «12 elementi critici» nella vicenda. La donna, oggi trasferita, era stata trovata in quell'area definita la piazzetta (41 i pazienti trovati ieri, invece degli 8 previsti). Sul caso la Procura di Roma ha avviato un’inchiesta. Stesso fascicolo aperto nei giorni scorsi dai pm Elisabetta Ceniccola e Rosalia Affinito dopo i vari casi venuti alla luce nei pronto soccorso della capitale come lo scandalo della paziente curata a terra al San Camillo. Il ministro della Sanità Balduzzi aveva parlato di «disorganizzazione intollerabile».



Modini: decisione ingiusta. «È una decisione ingiusta che andrà motivata. Ho sempre fatto tutto quello che era il mio dovere» il commento di Modini. «Ho provato a sentire Capparelli - ha aggiunto - ma è irraggiungibile». «Parlerò di certo con il rettore Frati - ha aggiunto Modini - È stata una clamorosa ingiustizia, io ho messo la faccia e il nome a difesa del mio ospedale - ha concluso - ma non ho sentito lo stesso impegno da parte di altri».



Le verifiche degli ispettori del ministero. Gli ispettori inviati dal Ministro della Salute Balduzzi hanno rilevato 12 «elementi critici» nella vicenda. Fra questi il ritardo nella nutrizione e la mancanza di richieste di posto letto per trasferimento della paziente in struttura idonea (IL RAPPORTO COMPLETO DEL MINISTERO).



«La donna non era in coma».
(LA CARTELLA CLINICA) «Quella donna non era in stato coma. La valutazione successiva si è rivelata diversa rispetto a quella iniziale. Probabilmente c'è stato un errore di comunicazione tra i medici» aveva riferito questa mattina Modini. «La donna non era completamente lucida e ieri è stata trasferita dal pronto soccorso al reparto di neurologia. Era comunque vigile e in agitazione psicomotoria», aveva detto Modini: «È stata legata perché soggetta a crisi epilettiche. Il figlio della donna era stato informato ed aveva dato il consenso».



Polverini: chi ha sbagliato deve pagare. «Ciascuno si deve assumere la propria responsabilità, se c'è qualcuno ha sbagliato deve pagare» ha commentato il presidente della regione Lazio Renata Polverini al TG2. «Rispetto ai fatti di questi giorni si può parlare sicuramente di un problema organizzativo», ha detto Polverini. «I direttori che non si sono organizzati li abbiamo richiamati alle loro responsabilità», ha aggiunto. sul caso dell'Umberto I questa mattina aveva detto: «C'è un problema di organizzazione, ma la paziente è stata assistita da ben 11 medici nel fine settimana. Faremo chiarezza, ci auguriamo che anche la Procura ci dia una mano».



Vertice di due ore tra Polverini i dea degli ospedali. Circa due ore di vertice in regione, per fare il punto circa la situazione dei pronto soccorso della Capitale, alla luce delle polemiche che hanno investito in questi giorni le strutture romane. A convocare l'incontro con i direttori generali degli ospedali sede di Dea il presidente della Regione Lazio Renata Polverini.



Il ministro della Salute: sanità buona anche nei pronto soccorso. «Nel suo complesso in Italia c'è buona sanità, anche nei pronto soccorso. I Nas saranno inviati laddove c'è criticità». Ci tiene a precisarlo, in una nota, il ministro della Salute, Renato Balduzzi, riferendosi a informazioni di stampa sulla sua presunta volontà di inviare i Carabinieri del Nas in tutti i pronto soccorso d'Italia.



L'inchiesta della Procura. La Procura di Roma ha aperto un nuovo filone di indagini dopo il caso dell'Umberto I: si tratta di esaminare tutte le morti sospette avvenute dal 2008 nei reparti di emergenza degli ospedali romani, per stabilire se il personale in servizio nei pronto soccorso sia insufficiente. Sono scattati anche accertamenti sui bilanci degli ospedali per verificare se i fondi siano stati gestiti bene. La Procura già indagava sui sovraffollamenti dei pronto soccorso.



Gramazio: il Lazio avrà 62 medici. «Alcune regioni come il Lazio, dal punto di vista sanitario, sono sotto il controllo del ministero delle Finanze, quindi il turn over è bloccato, non ci sono assunzioni» ha affermato il senatore Pdl Domenico Gramazio. «Però il Lazio è riuscito a ottenere proprio l'altro giorno, grazie al presidente della Regione Polverini - ha aggiunto - la chiamata nei pronti soccorso di 62 nuovi medici, 9 medici per l'ortopedia e 55 infermieri. Oggi con questi interventi - ha concluso - verranno immediatamente potenziati una serie di pronto soccorso».



Marino: sovraffollamento inaccettabile. Il senatore del Pd, Ignazio Marino, ha presentato una denuncia sul caso e ha fatto sapere che la paziente è stata trasferita. Marino hai ricordato che era stato al Policlinico mesi fa come presidente della commissione di inchiesta e aveva sottolineato il problema del «perdurante sovraffollamento inaccettabile e di scarsa assistenza, dovuto a mancanza di personale. Basti pensare - ha aggiunto - che il 90% del personale medico che ogni anno assiste 27mila bambini nel Pronto Soccorso pediatrico del Policlinico Umberto I è precario».
Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 20:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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