Giuseppe Molinaro, chi è il carabiniere che ha sparato al rivale in amore a Latina: si stava separando dalla moglie

L'uomo ha aperto il fuoco contro Giovanni Fidaleo e sparato anche all'amante che aveva una relazione con entrambi

Mercoledì 8 Marzo 2023 di Marco Cusumano e Giuseppe Mallozzi
Giuseppe Molinaro, chi è il carabiniere che ha sparato al rivale in amore a Latina: si stava separando dalla moglie

Ha impugnato la pistola d'ordinanza uccidendo il direttore di un hotel a Suio Terme, la frazione di Castelforte al confine sud della provincia di Latina, e ferendo gravemente una donna che, secondo una ricostruzione degli inquirenti, aveva una relazione con entrambi. Giuseppe Molinaro, carabiniere di 56 anni, per anni in servizio a Castelforte e da alcuni mesi trasferito in Campania, è poi fuggito attraversando il Garigliano fino a raggiungere un amico a Teano, in provincia di Caserta.

Qui ha deciso di costituirsi, chiamando i suoi colleghi. I carabinieri sono andati a prelevarlo per poi trasferirlo a Capua dove è stato interrogato e fermato con l'accusa di omicidio e tentato omicidio.

Carabiniere spara e uccide direttore d'albergo, poi ferisce una donna: lei era l'amante di entrambi. Si costituisce


E' una storia di violenza e gelosia malata quella che ha sconvolto il piccolo centro nel Sud Pontino, proprio alla vigilia della Giornata internazionale della donna. Miriam Mignano, 31 anni di Castelforte, è stata raggiunta da almeno due colpi, uno al torace e uno al ventre. Soccorsa è stata trasportata in elicottero all'ospedale Gemelli di Roma dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per le gravi ferite d'arma da fuoco, ieri in serata è stata sottoposta a ulteriori accertamenti e per lei la prognosi resta riservata. E' morto invece il direttore dell'hotel "Nuova Suio" dove è avvenuta la sparatoria: Giovanni Fidaleo, 60enne di San Giorgio a Liri (Frosinone) con un passato da calciatore nella squadra dell'Itri e del Suio, era conosciuto in Ciociaria anche per l'impegno politico in una lista civica.

 


L'IRRUZIONE
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, al vaglio della Procura di Cassino, il militare è arrivato davanti all'hotel di Suio Terme nel primo pomeriggio di ieri iniziando a sparare alla vista dei due. Sono almeno dieci i bossoli repertati dagli investigatori all'esterno dell'albergo. Poi ha inseguito i due all'interno della struttura continuando a fare fuoco, uccidendo Giovanni Fidaleo e ferendo gravemente Miriam Mignano. Probabilmente credeva di averli uccisi entrambi e a quel punto è fuggito a bordo della sua auto. In realtà la donna era ferita, anche se gravemente, ed è stato possibile soccorrerla. Grazie al rapido trasferimento in eliambulanza a Roma, i medici sono riusciti a salvarle la vita.


IL MOVENTE
Il carabiniere dopo essersi costituito è stato sottoposto a un lungo interrogatorio per ricostruire il movente e la dinamica dell'omicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la donna aveva da tempo una relazione con il militare, che è sposato, ha due figli ed era in fase di separazione. La 31enne però, avendo lavorato nella struttura alberghiera, a quanto risulta aveva stretto un legame anche con il direttore. Il sospetto che avesse una relazione con un "rivale" potrebbe aver fatto perdere la ragione al carabiniere, ma si tratta di un'ipotesi al vaglio degli investigatori. In una foto postata proprio l'altro ieri sui social, la donna si era fatta un selfie in divisa da vigilante, proprio mentre alle sue spalle passava un'auto dei carabinieri. Un amico ha commentato: «Hai colto l'attimo» e lei aveva risposto: «Per questo l'ho fatta».


SOTTO TORCHIO
Molinaro è stato interrogato dai suoi colleghi fino a notte fonda, alla presenza del suo legale, l'avvocato Giampiero Guardiello. Il carabiniere ha detto di aver agito in stato confusionale, senza rendersi conto di aver ucciso il suo presunto "rivale" e ferito la donna di cui era innamorato. A Suio, subito dopo l'accaduto si sono precipitati anche il Procuratore della Repubblica di Cassino, Luciano D'Emmanuele e il comandante provinciale dei carabinieri di Latina, Lorenzo D'Aloia. Il provvedimento restrittivo è stato disposto dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, competente per il fermo, essendo il fermo avvenuto nel Casertano.
 

Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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