«Aiutatemi, non voglio morire».
Uccisa dal rottweiler, la ricostruzione
Intanto i carabinieri hanno ricostruito i fatti. Alle 16 di mercoledì la donna si è presentata a casa del fratello, che era partito con la moglie per qualche giorno di vacanza. Patrizia si stava occupando del rottweiler quando è stata aggredita. La scena che i soccorritori si sono trovati davanti era drammatica. La donna era immersa in una pozza di sangue, ferita alla testa, alle braccia, al torace e alle spalle. Hanno impiegato due ore per soccorrerla, perché il cane impediva a chiunque di avvicinarsi. Alla fine, i carabinieri, chiamati dai vicini di casa che avevano udito le urla strazianti della 53enne, sono stati costretti a sparargli con la pistola di ordinanza. Ferito, il rottweiler è stato sedato, affidato ai veterinari e trasferito a Sanremo, dove resterà in un canile in attesa di nuove disposizioni della magistratura. Patrizia, invece, era stata trasferita in elisoccorso a Pietra Ligure: inizialmente cosciente, le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate fino al tragico epilogo.
«Non si è mai verificato un caso simile in paese per quanto possa ricordarmi – ha commentato il sindaco Isio Cassini – Sono molto dispiaciuto per la povera commessa e la sua famiglia. Conosco bene il fratello di Patrizia, Mario. Insieme alla moglie Fiamma abitano da tanti anni in paese». Patrizia lascia il marito e una figlia di 20 anni. L’Asl di Imperia effettuerà accertamenti sia sulla proprietà (attraverso il microchip), che sul benessere dell’animale e anche di un altri cane della coppia, un pastore tedesco. Il rottweiler sarà sottoposto a un percorso di rieducazione.
I soccorsi
Al personale del 118 la donna ha fatto appena in tempo a dire: «Aiutatemi, ho paura di morire». L’aggressione mortale, in località Fullavin, nel Comune di Soldano, è avvenuta nel cortile dell’abitazione del fratello. Quando è arrivato il veterinario, il cane, ferito, si era rifugiato in casa. Secondo la prima ricostruzione dei fatti, Patrizia La Marca era a tratti cosciente durante i primi soccorsi, nonostante le gravi condizioni. La tragedia è avvenuta in una manciata di minuti. La commessa era cugina della consigliera regionale Veronica Russo, fra i primi a intervenire per verificarne le condizioni. «In questo momento non me la sento di parlare», si è solo lasciata sfuggire la Russo, addolorata dalla perdita.
L'esperta
Per Nadia Sampaolesi, presidente di Apnec (Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili), certe razze non vanno lasciate in custodia a persone che non conoscono bene il cane. «Senza entrare nello specifico, perché ovviamente bisognerebbe conoscere a fondo tutta la storia - premette - è ovvio che ci sono razze che per la loro muscolatura e per il morso che hanno sono in grado di provocare lesioni più pericolose. Quello che però è fondamentale capire è che il proprietario deve avere la consapevolezza del tipo di cane che ha scelto. Non si può lasciare un rottweiler con una persona che lo vede solo sporadicamente. Il soggetto deve essere competente e conoscere bene quel cane, non solo la razza. Inoltre ci sono dei segnali che un cane può mandare prima di arrivare ad aggredire una persona, ma che possono anche non venire percepiti da chi non è esperto: le orecchie abbassate, il fatto che indietreggi, lo sguardo che si dirige dal basso verso l’alto. Non bisogna improvvisare».